Tammy Abraham in azione (photo Bertea)
Tammy Abraham in azione (photo Bertea)

Leggo: La pagina più nera della storia europea della Roma è scritta sul ghiaccio norvegese e getta ombre sul futuro dello Special One nella capitale, scrive Francesco Balzani su Leggo. A tre giorni dal Napoli Mourinhovive una serata da incubo contro il modesto Bodo Glimt che conquista una vittoria storica per 6-1 e apre la crisi giallorossa. Tradiscono le seconde linee schierate dal tecnico, alcune si rivelano impresentabili anche in Conference League. Nei primi 20 minuti è assedio dei norvegesi che segnano prima con Botheim poi con Berg dalla distanza. Alla prima ripartenza Perez prova a far passare l’imbarazzo. Nella ripresa, nonostante l’ingresso dei titolari, però la vergogna risale e diventa dolorosa. Il Bodo segna il 3-1 sfruttando gli errori fantozziani di Diawara e Kumbulla. Poi arriva il poker di Solbakken e altri 2 gol con Pellegrino e Botheim. Un abisso grottesco, una umiliazione mondiale. Nemmeno Mou aveva mai beccato 6 gol in Europa. Un’onta per Josè che avvisa: “E’ solo colpa mia e abbiamo perso contro una squadra che ha più qualità dei miei panchinari. Ho dato possibilità a gente che gioca poco per preservare i titolari sbagliando. Sapevo dei nostri limiti, non è niente di nuovo però mi aspettavo una reazione. Crisi? Lascia una ferita questo ko, è una sconfitta storica. Ho già parlato coi giocatori, sanno cosa penso così come lo sanno i Friedkin. Siamo una bella famiglia, ma i limiti non li ho mai nascosti. Ho 12-13 giocatori, gli altri sono un’altra cosa. Ora nessuno di voi mi chiederà perché giocano sempre gli stessi”. Ma gli alibi servono a poco come dimostra la maglia rigettata a Pellegrini da parte dei 400 tifosi a Bodo. Il capitano ha parlato con loro, ma il tempo delle parole è finito da un pezzo.

Corriere della sera: Il 10 aprile 2007, la Roma ne prese sette. Però erano la Champions League e il Manchester United di Cristiano Ronaldo e sir Alex Ferguson. Così è molto più umiliante il 6-1 che il Bodø/ Glimt, numero 218 del ranking Uefa (la Roma 12). Come riporta Luca Valdiserri sul Corriere della Sera, Mourinho ha fatto un turnover totale (Rui Patricio e Ibañez unici titolari) e la squadra si è smarrita in campo. Ha preso due gol in 20’, soffrendo il freddo, il terreno sintetico e la fisicità dei norvegesi. Botheim pareva davvero Haaland, ma il migliore in campo è stato Solbakken. La Roma ha avuto un solo guizzo, quando Carles Perez ha segnato il 2-1. A inizio ripresa, una paperissima di Diawaraè costata il 3-1 e il crollo della diga. Nel finale Knudsen ha fatto cinque cambi per dare a tutti la gioia di partecipare alla notte storica.

Figuraccia internazionale della Roma, che perde 6-1 in Norvegia contro il Bodo Glimt nel terzo match di Conference League. Soprattutto perde la faccia coi tifosi: in particolar modo nei confronti dei circa 400 che sono arrivati fin quasi al Polo Nord e che a fine partita hanno respinto al mittente l’offerta di capitan Pellegrini del lancio della maglia. Come riporta Gianluca Piacentini su Il Corriere della Sera, la scelta di mandare in campo le riserve non ha pagato, ma per Mourinho la partita di ieri rappresenta un punto di non ritorno nei confronti di alcuni calciatori. “La cosa positiva – le sue parole – è che adesso nessuno mi chiederà più perché giocano sempre gli stessi. La responsabilità della figuraccia è la mia, che ho deciso di mandare in campo questa squadra. 

La critica di Mourinho è feroce. “Abbiamo perso contro una squadra che aveva più qualità di noi nei primi undici. Farei giocare sempre gli stessi ma è un grande rischio, c’è una differenza significativa tra un gruppo di calciatori e l’altro: sapevo dei limiti di qualche nostro giocatore, ma mi aspettavo una reazione migliore". Il portoghese è un fiume in piena. “Sconfitte così lasciano sempre una ferita. La nostra squadra “principale” sta giocando bene e meritava più punti di quelli che ha, contro il Napoli giocheremo con il peso sulle spalle di una sconfitta storica, non avevo mai preso 6 gol. Se i Friedkin mi chiedessero spiegazioni? Gli ripeterei quello che gli ho già detto privatamente“.


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