Resterà in Italia, dove lo cerca soprattutto la Fiorentina, andrà in Francia oppure resterà fermo? Paulo Fonseca deciderà il suo futuro nelle prossime ore, scrive Chiara Zucchelli su gazzetta.it, consapevole di avere un ottimo mercato nonostante due anni a Roma non all’altezza delle aspettative. Cosa lascia, però, l’allenatore portoghese? Stile ed eleganza sicuramente, risultati decisamente no. I numeri dicono che la Roma di Fonseca è stata quella che ha fatto peggio in campionato negli ultimi dieci anni. Mai, da Luis Enrique, era scesa sotto il sesto posto e mai, nell’era americana, un allenatore era stato due anni senza centrare il piazzamento in Champions. Eppure il suo addio non è al veleno e non lascia dietro di sé macerie.
Di lui si ricorderà il rapporto complicato con i capitani (Florenzi prima, Dzeko poi), ma anche la scoperta di Villar e Darboe, la rinascita di Karsdorp, l’intuizione di Mancini centrocampista, la fiducia data a Mayoral. Per il resto, nonostante una semifinale di Europa League, la Roma ha subìto più di 100 gol solo in campionato (106), non è mai arrivata a giocarsi la Champions fino in fondo (8 punti di distacco un anno fa, il doppio quest’anno), ha fatto una brutta figura in coppa Italia contro lo Spezia e non ha mai dato l’idea di poter competere per qualcosa di più. Adesso deve decidere cosa fare. La Fiorentina è in pole, il Napoli è defilato, lo Spartak Mosca fuori dai giochi e il Lione potrebbe farsi sotto. Di certo la sensazione è che le vacanze di cui parlava Fonseca ieri sera saranno molto brevi.

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