“Non sono avvezzo a premi di carattere istituzionale, ma devo dire che il nesso con la vostra generazione me lo da proprio la scuola, è stato un filo rosso a cui sono legate tutte le mie canzoni, perché tutto comincia qui, tutte le pene raccontate nelle mie canzoni, da quelle sentimentali a quelle politiche, al bullismo, iniziano in questa scuola, in queste strade, nella mia casa, esperienze a cui un ragazzo timido ed introverso come me poteva soccombere, invece a casa avevo un pianoforte, il mio compagno, che mi ha salvato” e proprio al pianoforte si è poi seduto e ha regalato agli studenti dell’ultimo anno due canzoni che prendono vita proprio da quel periodo. Un grande messaggio di salvezza per i giovani in un’età così complicata, il riuscire ad aggrapparsi ad una passione, nel suo caso la musica, per trasformare i problemi e le frustrazioni in un’opportunità.

Queste le parole e questo il messaggio che porta Antonello Venditti in una visita a sorpresa al Liceo Classico Giulio Cesare di Roma, dove il cantautore si è diplomato nel ‘66, rendendo così davvero indimenticabile l'ultimo giorno di scuola per professori e insegnanti. Presente anche il direttore generale della Siae, Gaetano Blandini, da cui ha ricevuto una targa con l'incisione dello spartito di 'Notte prima degli esami' del 1983. E proprio sulle note di questa canzone e di “Giulio Cesare” ha voluto rivolgere a tutti i maturandi il suo augurio. Emozionanti i video pubblicati sul suo profilo IG che raccontano come alcune canzoni siano davvero senza tempo.

In un'intervista al Messaggero proprio in questi giorni ha raccontato quegli anni Antonello Venditti, “notte prima degli esami, scritta nell’83, è una canzone che scrissi al piano in una fase molto delicata". "Volevo farla finita dopo la separazione da Simona Izzo - ricorda Venditti - Fu Lucio Dalla a salvarmi, quando tornai da Milano, dove mi ero trasferito. Mi trovò casa a Trastevere, vicino a lui. Lì scrissi tre canzoni: 'Ci vorrebbe un amico', che dedicai a Lucio, e 'Notte prima degli esami'". 
La terza canzone è stata "'Grazie Roma': fu un ritorno a casa. Il concerto al Circo Massimo dell"83 fu una benedizione. Mi sentii parte di questa città". E sulla situazione attuale della Capitale, dice: "Roma ha sempre avuto problemi. È un microstato e dovrebbe essere amministrato come tale". E aggiunge: "Roma è la Capitale: se va giù, va giù l'Italia intera". Quanto al suo rapporto con Francesco De Gregori, con il quale Venditti si esibirà allo Stadio Olimpico di Roma il prossimo 18 giugno, chiosa: "È come se fossimo una cosa sola. Le nostre due storie nate insieme hanno preso direzioni parallele: si incontrano dopo cinquant' anni". E conclude: "Il concerto sarà un racconto della nostra amicizia: saremo noi e le nostre canzoni".


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