Dopo il pareggio interno maturato la settimana scorsa contro la Salernitana, arriva un altro passo falso della Roma di José Mourinho, probabilmente ancora più doloroso del primo. I giallorossi, infatti, seppur immeritatamente, escono con 0 punti dal Bentegodi contro l'Hellas Verona. Immeritatamente perché il match si è chiuso con 16 tiri a 4 in favore dei giallorossi, con due traverse colpite da Cristante e Pellegrini e con il 72% di possesso palla contro il 28% dei padroni di casa. La Roma crea ma per quanto crea segna poco e, a prescindere da quanto subisce, in un modo o nell'altro incassa sempre almeno un gol. Tra Salernitana e Verona, due squadre che lotteranno fino alla fine per evitare la retrocessione, la media di gol subiti è di 2 a partita, decisamente troppi. 

Rispetto alla prima gara di campionato, Mourinho decide di dare più fisicità e consistenza al centrocampo: panchina per Aouar e dentro Paredes, con Cristante che si sposta mezz'ala. Dopo pochi secondi la gara si mette subito in salita per gli ospiti, con Rui Patricio che respinge male un tiro dalla distanza piuttosto innocuo di Terracciano e con Duda che approfitta dell'errore dell'estremo difensore portoghese e della dormita di Llorente per ribattere a rete. Il centrocampo romanista sembra non funzionare, Cristante sembra spaesato e Paredes soprattutto in fase di non possesso appare troppo lento. Il primo dei due sugli sviluppi di corner colpisce in pieno la traversa con un colpo di testa, poi sono Pellegrini e Zalewski a sfiorare il pari. Dybala alla sua prima apparizione stagionale si dimostra essere piuttosto inconsistente, inoltre per una sua posizione iniziale di fuorigioco viene tolto un calcio di rigore inizialmente assegnato dall'arbitro Doveri per fallo di mano di Hongla. La Roma fa la partita ma non trova la via del gol, la quale in pieno recupero, invece, viene imboccata da Ngonge, che in contropiede sfrutta una fase difensiva terribile dei giallorossi, saltando secco Smalling e trafiggendo Rui Patricio, che questa volta non può nulla. 


Sul punteggio di 2-0 Mourinho cambia completamente le carte in tavola, passando al 4-3-3 e inserendo in campo Aouar, Spinazzola ed El Shaarawy al posto di Llorente, Kristensen e Paredes. I giallorossi sono anche sfortunati, perché dopo 4 minuti perdono Zalewski per un colpo al volto in seguito ad uno scontro molto duro con Duda, ma nel giro di altrettanti minuti riescono a riaprire il match. Montipò si supera prima su El Shaarawy e poi su Cristante, ma pochi secondi dopo esce completamente a vuoto su Belotti, con Aouar che si ritrova sulla testa un pallone che deve solamente spingere in porta. Da quel momento, nonostante la rete dell'1-2, la Roma crea poco e niente, fino a quando al minuto 37 della ripresa Hien si fa espellere per un fallo da ultimo uomo ai danni di Belotti. Il calcio di punizione che nasce da quel fallo di gioco, battuto da Pellegrini, si infrange sulla traversa, la seconda di giornata per gli ospiti. Nei minuti finali i tifosi del Verona rabbrividiscono per un tiro insidioso di Cristante e per un colpo di testa pericoloso di Aouar, ma il match finisce così e Baroni, insieme alla sua gente, può far festa.


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