Jose Mourinho (photo Bertea)
Jose Mourinho (photo Bertea)

José Mourinho torna a parlare in conferenza stampa alla vigilia di Roma-Udinese. Il tecnico Ha risposto alle domande dei giornalisti dalla "Sala Champions" di Trigoria.

"Analizzo i problemi, ma non posso condividere con voi tutte le mie analisi. Non entro nelle dinamiche dei nostri problemi. Quando abbiamo vinto non sono entrato nella dinamica dell'euforia, ora non parlo di problemi grossi".

Dopo un passo falso così lei ha già capito il problema? La sconfitta se l'aspettavano in pochi... "Perché se l'aspettavano in pochi? Io non entro in questa dinamica. Mi avete visto esultare come un pazzo per una vittoria, solo una volta sono stato euforico. Poi sono sempre stato tranquillo, equilibrato. Non ho mai parlato di scudetto. Ora non mi vedrete nella dinamica opposta. Forse sono troppo onesto. Avrei potuto parlare dell'arbitro, della pioggia, del campo. Sono stato troppo onesto, magari un pareggio sarebbe andato bene. Abbiamo perso, ma restiamo equilibrati. So perfettamente perché sono venuto qui, esattamente per il mio livello di esperienza e maturità. Non devo lasciare la gente diventare euforica per tre vittorie o depressa per due sconfitte. Abbiamo tanto da fare. Cercate di metterci nello stesso gruppo di squadre che hanno finito negli ultimi due anni con 20 punti di più. Lasciateci tranquilli, siamo candidati solo a vincere la prossima. Lunedì eravamo a Trigoria ad analizzare e lavorare. Siamo candidati a vincere una partita a vincere una partita difficile con l'Udinese. Sia noi che loro. Meno felice? Normale quando perdi. Non trasformiamo la tristezza in depressione. Restiamo tranquilli e ambiziosi".

Che insidie si aspetta dal match con l'Udinese? 
"Hanno preso una schiaffo nel risultato, ma non nel gioco. Hanno subìto da palle inattive, ma l'organizzazione di gioco c'è. Sono solidi, sanno come difendere e fare danni agli avversari. Sono una squadra difficile. Giocano con un centrocampo a cinque come il Verona, hanno stabilità e gente di qualità".

L'equilibrio di squadra in campo si è un po' smarrito? 
"Se non dovessimo lavorare di più sarei rimasto tre mesi e non tre anni. Sono tre anni, non tre mesi ed in tre mesi è difficile. In tre mesi puoi sviluppare una squadra che è già una squadra. Se una squadra non è squadra, non la sviluppi in tre mesi. Se perdo una partita per troppa ambizione o troppa voglia di vincere, come dimostrano i cambi fatti... so perfettamente quello che faccio, magari potevo perdere, ma questo per me non è un problema. Subire tre gol in una partita è troppo. Se ne fai due fuori casa, devi vincere. Non abbiamo giocato bene a Verona. Non approfondisco con voi perché magari interessa a Gotti, ma posso dire che abbiamo giocato male. Potevamo pareggiare? Sì. Faraoni ha fatto il gol della vita? Sì. Ma non ho voluto alibi. Abbiamo perso, domani c'è un'altro match".

Vina è a disposizione? 
"Domani no".

Calafiori ha alternative? 
"È valido, ma ha 19 anni e poche partite di Serie A. È valido per noi. Se fai la stessa domanda alle squadre più forti in Serie A, magari il loro allenatore può dirti "non è valido". Per noi lo è, sì. Secondo me ha fatto una partita timida, ma equilibrata. I problemi difensivi? Dai terzini mi aspetto sempre un po' di più. La direzione è quella, ha 19 anni e gli serve tempo".

Come stanno Cristante e Veretout? Come continuerà a gestirli? 
"Ci sono squadre che possono pensare a gestire, per noi è più difficile. Per qualche posizione è più facile, abbiamo giocatori dello stesso livello. Ci sono poi altre posizione dove è più difficile. Non dico chi gioca e chi non gioca di solito, ma loro giocheranno domani".

L'euforia riguarda solo i giocatori? 
"Posso controllare solo loro. Non posso controllare i giornalisti o i tifosi, posso influenzare solo i giocatori. Mi è piaciuto nello spogliatoio l'atteggiamento dopo le vittorie. Abbiamo celebrato quel minuto contro il Sassuolo perché è incontrollabile. Dopo le vittorie siamo stati equilibrati, dopo la sconfitta siamo stati tristi ma equilibrati. Ora dobbiamo restare stabili, è importante. La stagione non è un'autostrada, ma una strada con le curve. Bisogna guidare sempre concentrati e tranquilli. È un'autostrada per squadre come Bayern e PSG. Piano piano".


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