Riprende la scuola, e il ministero dell’Istruzione ha inviato alle scuole un vademecum con le principali indicazioni per il contrasto della diffusione del Covid-19 in ambito scolastico in vista dell'avvio dell'anno 2022/2023.

La principale novità per gli alunni è il rientro in classe finalmente senza mascherina, d’altronde in un mondo in cui quasi tutti son tornati alla normalità, i bambini e i ragazzi erano rimasti gli unici a mantenere l’obbligo di mascherina nelle 8 ore di permanenza in classe, l’obbligo permane solo per i soggetti più fragili che rischierebbero conseguenze peggiori in caso di infezione da Coronavirus. Il Ministero della salute comunque indica che durante il regime dell’autosorveglianza, previsto per i contatti stretti di positivi, c'è l’obbligo di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo FFP2, al chiuso o in presenza di assembramenti, fino al decimo giorno successivo alla data dell’ultimo contatto stretto.

Tornano in classe anche gli insegnanti no vax, essendo decaduto l’obbligo di vaccino, e se questi ultimi esultano insieme ai genitori, c’è grande preoccupazione fra i presidi: "E' un liberi tutti e qualcuno se ne prenderà la responsabilità", dice Mario Rusconi, numero uno dei presidi romani e veterano della professione. La speranza è che non ci siano nuove ondate di Covid-19 e che le terapie intensive non tornino a riempirsi come accaduto nello scorso autunno.

Altra fondamentale novità è il decadimento della didattica a distanza. Niente DAD quindi per i positivi a casa.

Queste nuove regole, molto più miti, sono state trasmesse dal ministero dell’istruzione con e- mail del 5 e del 12 agosto ai presidi scolastici in un vademecum illustrativo, con le indicazioni sulle nuove regole covid su mascherine, Dad e quarantena.

Per quello che riguarda la quarantena, con l'inizio dell'anno scolastico 2022-23 anche la scuola si conforma alle regole generali anti covid meno restrittive, già in vigore sugli altri luoghi di lavoro da diversi mesi.
Solo chi è positivo infatti andrà in isolamento a casa mentre non ci sarà alcuna quarantena per i compagni di classe. Per chi è positivo al coronavirus non ci sarà la didattica a distanza ma verrà gestito come semplice caso di malattia.  Nel caso di alunni, docenti o personale scolastico con sospetti sintomi indicativi di infezione da Sars-CoV-2 a scuola, dovranno essere ospitati nella stanza dedicata o area di isolamento, appositamente predisposta e, nel caso di bambini o alunni minorenni, devono essere avvisati i genitori. Poi raggiungeranno la propria abitazione informando il medico.

Per il rientro a scuola dei casi confermati positivi al coronavirus è necessario l’esito negativo del test (molecolare o antigenico) al termine dell’isolamento previsto per legge. Anche in questo caso si applicano le norme generali. Come spiega il Ministero della salute, per i casi che sono sempre stati asintomatici oppure sono stati dapprima sintomatici ma risultano asintomatici da almeno 2 giorni, l’isolamento potrà terminare dopo 5 giorni, seguito dal test. In caso di positività persistente, si potrà interrompere l’isolamento al termine del 14° giorno dal primo tampone positivo, a prescindere dall’effettuazione del test. Nel caso di contatti con persone positive al coronavirus, non è previsto il test e quindi bimbi e ragazzi potranno frequentare regolarmente le lezioni.

Ovviamente permane il divieto di ingresso a scuola in caso di sintomi influenzali gravi come la febbre oltre alla temperatura superiore a 37,5°c, altri sintomi sospetti sono tosse con difficoltà respiratoria, Vomito, Diarrea, Perdita del gusto, Perdita dell’olfatto e Cefalea intensa. Un'altra novità di questo anno scolastico, però, è che nel caso di sintomi da raffreddore lievi non c'è nessuna necessità di mandare i bimbi a casa. Come spiegano dal Ministero, infatti, è consentita la permanenza a scuola a bambini e studenti con sintomi respiratori di lieve entità ed in buone condizioni generali che non presentano febbre. In questo caso per asilo e materne ovviamente non sono previste altre misure mentre dalle scuole primarie in su, gli studenti possono frequentare in presenza indossando mascherine chirurgiche o FFP2 fino a risoluzione dei sintomi. Ma da qui nasce la preoccupazione dei presidi che vedono la responsabilità della gestione dei contagi scaricata sulle spalle del personale scolastico.
“Le nuove indicazioni fornite dal Ministero non sembrano adatte a gestire correttamente l’emergenza Covid all’interno delle aule scolastiche – spiega il presidente Alessandro Miani – È consentita la permanenza a scuola a bambini e studenti con sintomi respiratori di lieve entità, ma non si capisce chi deve stabilire i sintomi e sulla base di quale parametri. Viene poi lasciata alla totale discrezionalità dei singoli l’adozione di strumenti di protezione, e dovranno essere presidi e personale scolastico, che non hanno alcuna competenza medica, a capire se una sintomatologia sia o meno compatibile con il Covid, e adottare le misure del caso. Una situazione di generale incertezza che, alla riapertura degli istituti scolastici, rischia di avere ricadute sul fronte della salute pubblica e sui contagi”.

Di seguito il link per visionare il vademecum

https://www.miur.gov.it/documents/20182/0/MI_Vademecum+COVID+AS+22-23.pdf/644ce43d-5b01-3cbc-23b9-c560931aff52?t=1661684316063


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