E’ sbarcato oggi a Roma Rui Patricio con un volo proveniente da Lisbona. Il nuovo portiere giallorosso dopo aver effettuato le visite mediche firmerà un contratto dalla durata di 3 anni con uno stipendio di 2 milioni all’anno. Ai Wolves andranno 11.5 milioni di euro che la Roma pagherà nel 2022 dopo aver incassato i soldi della cessione di Pau Lopez.

Carriera

 
Rui Patricio è il titolare della Nazionale portoghese con la quale ha collazionato 97 presenza vincendo l’Europeo nel 2016 (nella quella viene nominato miglior portiere della competizione) e la Nations League nel 2019 in finale contro l’Olanda.

Gran parte della sua carriera la passa in patria allo Sporting Lisbona dove rimane dal 2006 al 2018 collezionando più di 300 partite e diventando il giocatore del club con più presenze nelle competizioni UEFA. Con la maglia bianco verde vince 3 coppe di Portogallo, 3 supercoppa di Portogallo e una coppa di lega portoghese.


 

Nel 2018 passa ai Wolves dove colleziona più di 100 presenze con il club inglese. Finisce subito nei cuori dei tifosi perché decisi di prendere l’undici e non il numero uno in onore del portiere nigeriano Carl Ikeme, storico portiere del Wolverhampton ritiratosi a causa di una grave leucemia.

Da oggi difenderà la porta della Roma sotto gli ordini del suo connazionale Josè Mourinho che lo ha voluto fortemente in giallorosso.

Vita privata

Gli ultimi giorni li ha trascorsi in barca a Minorca, insieme alla moglie Vera Ribeiro, apprezzata psicologa specializzata in sessuologia che aveva conquistato le pagine dei giornali portoghesi quando nel 2018 sconsigliò l'astinenza alla Nazionale poiché "l'attività sessuale aiuta a controllare i livelli di ansia e stress". Insieme hanno due bambini piccoli, Eva e Pedro. Qualche mese fa Rui Patricio ha iniziato a prendere lezioni di golf, senza sapere che il suo nuovo presidente alla Roma sarebbe stato un grande appassionato. Da ragazzo era un attaccante, poi per caso è stato spostato in porta e da lì non si è più mosso. E non si muoverà, nel vero senso della parola, neanche da Leiria, in Portogallo, dove gli è stata dedicata una statua raffigurante una parata su Griezmann della finale del 2016.

Fuori dal campo si farà "aiutare" ancora dallo yoga, disciplina che pratica da alcuni anni (e non sarà l'unico nella Roma). Per il "paranormale", poi, è già attrezzato: nel 2016 nell'Europeo vinto si fece accompagnare dal maestro spirituale Paramahamsa Vishwananda, da cui poi è tornato anche prima del Mondiale del 2018. Con lui praticava l'Atma Kriya Yoga, una tecnica di meditazione che consiste nel purificare la mente, il corpo e lo spirito. Un portiere zen, che però in passato non ha avuto relazioni particolarmente rilassanti: il primo matrimonio è durato sei mesi e si racconta che abbia lasciato alla moglie una busta con dei proiettili. Una follia frutto di un presunto tradimento della compagna con il preparatore atletico. Ora però, anche grazie allo yoga, ha ritrovato la serenità. Quel passato è lontano e il nuovo futuro invece così vicino.


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