Tammy Abraham in azione (photo Bertea)
Tammy Abraham in azione (photo Bertea)

Abraham ha partecipato alla conferenza stampa insieme a Mourinho. Ecco le sue parole:

Sei partito molto bene poi, nell’ultimo mese, hai avuto qualche difficoltà in più. Che momento stai vivendo? Che ne pensi del rigore assegnato domenica al Milan? Mancini ha detto che in Inghilterra si sarebbero messi a ridere per un rigore del genere…
“Nel calcio capita di avere alti e bassi, momenti buoni o meno buoni. Un calciatore del mio calibro deve dimostrare adesso la propria leadership e aiutare la squadra, tutti vorrebbero vincere sempre ma capita di attraversare momenti difficili che devo superare. Sugli arbitri dico che hanno tanta pressione e commettere errori è umano, poi non vorrei mai che decisioni sbagliate venissero prese contro di noi, però capita”.

Come stai fisicamente dopo l’infortunio in nazionale? La tua partecipazione all’inno della Roma, cosa ti trasmette? 

“L’infortunio con la nazionale vanno meglio le cose, ho avuto qualche problema ma voglio esserci sempre e aiutare sempre la squadra. Non piace avere delle scuse ma qualsiasi giocatore vorrebbe sempre giocare al 100% senza dolori. Spero di poter tornare al 100% il prima possibile. Sull’inno mi sono innamorato di questo club. Quando sono in campo si vede, il mio modo per dimostrare la passione per il club e per come mi hanno fatto sentire dal primo giorno. Hanno investito molto su di me e esta a me ripagare con le prestazioni. Dal canto nostro dobbiamo rispondere con le prestazioni in campo per dimostrare quanto teniamo al club”.

Quali difficoltà stai riscontrando dal passaggio dalla Premier League al calcio italiano? 
“Non sto attraversando difficoltà a livello ambientale, il calcio è una sfida. Ho avuto la fortuna di giocare contro di lui in Inghilterra, di allenarmi con lui ed è un contesto di sfida, imparo ogni giorno. Tutta la squadra si sta conoscendo e una volta acquisite le richieste del mister, saremo una squadra vera. Dobbiamo tenere duro, poi Roma non è stata costruita in un giorno come sapete meglio di me”.

Ti aspettavi un campionato così chiuso tatticamente?
“Sono cresciuto giocando contro le Nazionali, soprattutto a livello giovanile. Sapevo quello che mi aspettava. Fa parte del processo di apprendimento e di crescita. Sono giovane, vengo da un calcio più aperto. Fa parte del mio processo di crescita imparare a conoscere i punti deboli di certe squadre e giocatori. Sono sicuro che verranno nel futuro cose molto belle”.

Pensavi di poter perdere 6-1 una partita di Conference League? Domani basta vincere anche 1-0?
“Non ti aspetti di perdere quando scendi in campo, non vuoi perdere in quel modo. E’ stata una partita a dir poco negativa e domani abbiamo l’occasione per dimostrare quello che vogliamo davvero. Affrontiamo un’ottima squadra come visto. Domani giochiamo per vincere”.


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