Tiago Pinto si presenta. Il nuovo dirigente ha assunto la carica di General Manager e si occuperà, almeno per ora, anche del calciomercato. Anche se l’inizio della sua avventura in giallorosso è stato travagliato: dopo l’arrivo a Roma del 4 gennaio il tampone nuovamente positivo al Covid. L’ex Benfica ha trascorso qualche giorno in isolamento ed è potuto finalmente tornare a Trigoria, nella giornata di ieri, incontrando Fonseca e la squadra e seguendo l’allenamento. Venerdì la prima apparizione all’Olimpico in una partita molto importante come il derby. Oggi, invece, la presentazione ufficiale in conferenza stampa. Queste le sue dichiarazioni: “Buongiorno a tutti, vorrei rispondere alle vostre domande in italiano ma sto ancora imparando la lingua, quindi risponderò in portoghese. Grazie a tutti”. Ci può raccontare le sue prime sensazioni da quando è arrivato a Roma? “Sono molto felice di essere qui e molto motivato per il nuovo progetto. Non nascondo che i primi giorni sono stati difficili, potendo comunicare solo tramite telefono e videochiamate. Da ieri ho cominciato a lavorare a Trigoria e le sensazioni sono molto positive” Cosa l’ha convinta a lasciare il Benfica e scegliere la Roma? “Con il Benfica ho vissuto una grande storia d’amore. I colloqui con Dan e Ryan Friedkin mi hanno convinto e motivato. Ho capito di poter rendere la Roma una squadra più competitiva e in grado di vincere dei titoli” C’è molta voglia di conoscere i progetti della gestione Friedkin. Negli ultimi anni sono arrivati risultati positivi ma non trofei. Cosa deve aspettarsi l’ambiente Roma? Investimenti immediati per vincere lo Scudetto o fare un progetto più futuribile mettendo al centro i giovani? "In Italia tutti si sono resi conto dello sforzo fatto dai Friedkin. È un progetto a medio-lungo termine, non si può dire quando vinceremo ma l’ambizione è grande. Ogni giorno dobbiamo fare meglio del giorno prima. Mi aspetto un miglioramento quotidiano dei giocatori, solo così i titoli arriveranno." Fonseca ha detto che le ha chiesto dei giocatori: come vanno queste trattative? A che punto è il rinnovo di Pellegrini? "Con Fonseca non abbiamo il problema della lingua. Per quanto riguarda il mercato stiamo lavorando tutti insieme per trovare le soluzioni migliori per la Roma. Ribadisco che si tratta di un progetto a medio-lungo termine. Lavoriamo costantemente con Dan e Ryan Friedkin per rendere la squadra competitiva. Io sono una persona trasparente, lo vedrete nel tempo. Pellegrini incarna il nostro progetto. Giovane, di talento e profondamente legato alla Roma. Presto faremo il possibile per realizzare il rinnovo". La vittoria di un titolo potrà arrivare in tempi ragionevolmente brevi? "Ribadisco che nel calcio è impossibile stabilire una data entro la quale si vincerà. Ci sono stati casi di squadre che hanno investito per vincere e così non è stato. Stiamo lavorando quotidianamente per rendere la Roma competitiva e sempre in lizza per le fasi decisive di tutte le competizioni. Se lavoreremo con impegno e con questo spirito di migliorarci, tutti insieme raggiungeremo quest’obiettivo". Come si fa a raggiungere il doppio obiettivo in un club che non ha le risorse economiche di Juve e Inter ed è fortemente indebitato? "Sarebbe bene prestare massima attenzione ai paragoni, club e contesti sono diversi. Questo club vuole trattenere i migliori giocatori il più a lungo a possibile, in questo modo è più facile raggiungere gli obiettivi e vincere titoli. Tutti conosciamo il periodo che stiamo affrontando, ma vogliamo far crescere i nostri calciatori, trattenerli il più lungo a possibile ed essere competitivi". Può confermare che la Roma entro giugno dovrà effettuare un quantitativo di plusvalenze importante per rientrare nel fair play finanziario? "Il mondo è cambiato, ne abbiamo piena consapevolezza. Sappiamo dell’esistenza di regole che vanno rispettate. Lavoriamo tutti insieme per trovare migliori soluzioni con l’obiettivo di vincere a medio-lungo termine. Vale per i titoli e per le operazioni sul mercato. Siamo tutti consapevoli della situazione attuale, nemmeno il calcio non sfugge a questi discorsi. Tutti dobbiamo saperci reinventare". Che ruolo avrà nel mercato Ryan Friedkin? "Vorrei ribadire che noi qui lavoriamo di squadra, nessuno si sente la superstar. Non è il mio modo di lavorare e non è quello di lavorare dei presidenti. Il mio lavoro riguarderà anche il mercato, ma lo farò sempre a stretto contatto con i Friedkin, ai quali spetta la decisione finale. Sono qui per lavorare in sinergia e far crescere la Roma. Non voglio che qualcuno in futuro dirà che un giocatore è stato un mio acquisto, io lavoro di squadra con Dan e Ryan". Che tipo di struttura vuole creare? Nominerà un nuovo ds e formerà un’area scout con uomini di sua fiducia? "Non arriverà nessuno. Il mio ruolo è quello di gm dell’area sportiva: arrivo qui per lavorare con le persone già presenti, voglio conoscerle e dare il mio contributo, altrimenti la mia presenza non avrebbe senso. Con Dan e Ryan mi occuperò di tutta l’area sportiva. Ritengo che attualmente sia importantissimo e faccia la differenza avere un dipartimento di scouting forte e solido. In questi anni sono cambiate tante cose a livello di analisi dei calciatori. E’ fondamentale che ci sia uno scouting forte, ma non significa che le persone presenti non lo siano. L’importante è che sia uno scouting della Roma, non di Tiago Pinto. Sarà importante gettare delle basi per avere una banca dati che ci permetta di prendere le migliori decisioni possibili". Quante operazioni pensa di fare a gennaio? Incideranno sul prossimo mercato estivo? "Stiamo molto attenti, stiamo lavorando intensamente tutti i giorni. C’è molto lavoro invisibile che permetterà di fare operazioni al meglio nel medio-lungo termine. Non so dire quante operazioni faremo a gennaio. Stiamo lavorando per realizzare le operazioni migliori. Da qui alla fine del mercato sarò disponibile a rispondere alle vostre domande su tutto quello che abbiamo fatto sul mercato affinché siano chiare le nostre idee". Cosa pensa di Fonseca? Quanto è importante condividere le idee dell’allenatore? "Ho lavorato con diversi allenatori e vado orgoglioso del fatto di aver collaborato con persone che avevano una mentalità e una conoscenza diverse nel calcio moderno. Fonseca sarà il quinto allenatore con cui lavorerò. Conosco bene la sua carriera, già dai tempi del Aves e del Paços de Ferreira. Mi identifico nelle sue idee di calcio, offensivo, dinamico, fatto di possesso palla. Le sue idee sono quelle che vogliamo per il nostro club". Nessuna società può prescindere dal reparto scouting. Vuole strutturare questo comparto affidando delle zone del mondo a ogni osservatore? Nella scelta dei giocatori, qual è il rapporto tra analisi dei dati e occhio umano? "L’equilibrio è sempre importante. Ci sono casi nel mondo di squadre che si sono basate esclusivamente sulla statistiche. Ritengo sia necessario avere equilibrio. Complici le difficoltà a viaggiare è importante dare valore alle statistiche. Io apprezzo entrambi i fattori, l’occhio della persona esperta che ha giocato a calcio e l’importanza di dati provenienti da strumenti raffinati". Come avete deciso di gestire la tematica delle commissioni? E’ vero che la volontà di non pagare un milione all’agente di Reynolds ha influito su quest’affare? "Non vorrei parlare del passato. Ho rispetto per chi ha occupato questa posizione alla Roma. Non parlerò di nessun caso individualmente. Gli agenti fanno parte del mercato e in quanto grande club li rispettiamo. Rispetteremo tutti nostri impegni. È un tema al quale daremo la giusta attenzione". Il ruolo del ds classico alla Roma è un concetto superato? "In Portogallo diciamo che è più importante discutere delle cose, piuttosto che discutere del loro nome. Vogliamo costruire un modello di gestione, io guiderò le operazioni di mercato in squadra con le persone che già lavorano a Roma e con i Friedkin. Vogliamo avviare una gestione diversa. Io sarò il general manager, colui che sovrintenderà l’area sportiva e lo farò all’interno del modello che vi ho illustrato".  

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