La luna intrappolata nel Gazometro. Fino a sabato 24 luglio è possibile ammirare questa istallazione suggestiva, emblema della quinta edizione di Videocittà, il Festival della Visione ideato da Francesco Rutelli, presidente di Anica, l’Associazione nazionale industrie cinematografiche audiovisive e multimediali, con la direzione creativa di Francesco Dobrovich, che torna ad esplorare le forme più avanzate e creative del mondo del suono e dell’immagine.
L’installazione, chiamata Luna Somnium, ispirata all’opera letteraria di fantascienza di Keplero, creata appositamente da Eni e realizzata dallo studio fuse*, è visibile da gran parte del territorio urbano, è una grande luna bianca di 20 metri di diametro che si muove, si colora, emette suoni, sospesa all’interno del Gazometro capitolino, il più grande d’Europa, simbolo del quartiere Ostiense di Roma e iconico esempio di archeologia industriale.

Oggi rimane soltanto un reticolato di metallo del Gazometro, costruito nel 1937 per l’illuminazione di Roma, affiancato da altre tre fratelli più piccoli, proteggeva il vero e proprio contenitore di gas, rimosso dopo la dismissione.

Eni ha iniziato l’opera di riqualificazione del suo sito con il recupero delle aree industriali per trasformarlo in un distretto dell’innovazione tecnologica dedicato alle nuove energie, è stata una scelta altamente simbolica per questa edizione di Videocittà dedicata proprio alla transizione, digitale ed ecologica, con l’obiettivo di costruire un mondo decisamente più smart, inclusivo, sostenibile e  misura d’uomo.

Fino al 24 si può godere di una vera e propria esperienza immersiva all’interno dell’area, esplorando dall’interno il monumento simbolo del quartiere e salendo fino alla terrazza. Ma non solo perché il festival abita l’intera area di archeologia industriale adiacente all’impianto, trasformata per l’occasione in una vera e propria cittadella dell’audiovisivo contemporaneo. Al suo interno, fra i vari percorsi attraversabili dal pubblico, l’Opificio 41, durante il Festival sede di Presente Futuro, una grande mostra collettiva concepita come installazione, anche questa come la luna, site-specific: sulle sue grandi vetrate, un’esplosione di colori racconta le opere dei più interessanti protagonisti dell’arte digitale.
Tanti gli ospiti, italiani ed internazionali, tante le esibizioni e le occasioni di scoperta anche per i più piccoli.


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