Nel guardare Roma-Sassuolo nessuno si sarà annoiato, questo è sicuro. A divertirsi non sono di certo stati i tifosi romanisti, che sono usciti dallo Stadio Olimpico con l'amaro in bocca per una squadra che ancora una volta è caduta nella trappola che non le ha permesso di fare un ulteriore salto di qualità. La sconfitta di Cremona aveva destabilizzato l'ambiente, che era tornato ad esaltarsi subito dopo per via della grande vittoria interna contro la Juventus. Adesso i giallorossi, prima del ritorno in Europa League contro la Real Sociedad e prima del derby, si ritrovano a dover fare i conti con un'altra sconfitta cocente. Tra i neroverdi i protagonisti sono stati senza ombra di dubbio Laurientè e Berardi, mentre tra le file giallorosse il protagonista in negativo è stato Kumbulla, che nel finale della prima frazione di gioco si è fatto espellere per un fallo di reazione ai danni di Berardi, concedendo anche il penalty alla squadra di Dionisi. Al termine di un match ricco di reti, rincorse, allunghi e polemiche, è il Sassuolo a spuntarla con il risultato di 4-3. 

La Roma, orfana ancora di Mourinho in panchina per via della squalifica, parte con il piede giusto nei primissimi minuti, andando ad un passo dal gol del vantaggio prima con Wijnaldum e poi con Abraham. Solo un'illusione, perché di lì a poco il Sassuolo prende campo e sulle corsie esterne con Berardi e Laurientè crea degli enormi problemi alla retroguardia giallorossa, che soffre in particolar modo sulla propria corsia di destra. Ibañez, solitamente centrale di sinistra, va in difficoltà schierato dalla parte opposta e la stessa cosa vale per Zalewski. Al minuto 13 Laurientè porta avanti i suoi smarcandosi da Ibañez e fulminando Rui Patricio, 5 minuti dopo si ripete su assist di Berardi. Nel giro di 17 minuti la Roma si ritrova sotto di due gol, ma la reazione è immediata. Prima El Shaarawy sfiora il palo con un colpo di testa, poi Zalewski firma la prima rete in Serie A per il gol che vale l'1-2. I capitolini sembrano essere rientrati in partita, ma il Sassuolo continua a trovare spazi e Rui Patricio è costretto ad impegnarsi sulla conclusione insidiosa di Pinamonti. A condannare la Roma probabilmente è la follia di Kumbulla al minuto 46, che in preda ad un raptus scalcia Berardi all'interno dell'area di rigore, facendosi buttare fuori e concedendo il penalty ai neroverdi. Sul dischetto va Berardi, che non sbaglia e manda i suoi a riposo sul punteggio di 3-1. 

Sotto di due gol e di un uomo, alla Roma serve quasi un'impresa per risollevare le sorti della partita. Se si parla di impresa, anche se non al meglio, Foti non può esimersi dal mandare in campo Dybala, che entra da subito insieme a Karsdorp. Dopo 5 minuti, è proprio il sinistro magico della Joya a riaprire ogni tipo di discorso. Le possibilità di rimonta aumentano, ma l'energia nervosa dei giallorossi dura solo pochi minuti. Il Sassuolo riprende campo e crea i presupposti per il quarto gol, che dopo la traversa colpita da Berardi viene realizzato al minuto 30 della ripresa da Pinamonti. Gli ultimi due cambi in casa giallorossa sono Volpato e Majchrzak, quest'ultimo all'esordio in Serie A. Abraham viene ricoperto di fischi, mentre Dybala cerca un'altra magia per riaprire il match. Rui Patricio tiene vivi i suoi esaltandosi su un'ottima punizione di Bajrami, poi in pieno recupero Wijnaldum con uno scavetto vincente accorcia nuovamente le distanze. Tuttavia, da lì al triplice fischio non c'è spazio per un'altra occasione. La Roma esce sconfitta dallo Stadio Olimpico e perde terreno nella corsa alla Champions.  
 


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