Nonostante una partita quasi perfetta dal punto di vista difensivo da parte della Roma, il Napoli è riuscito comunque a trovare la strada per i tre punti, tracciata dal solito Osimhen. In una serata in cui Kvaratskhelia non ha brillato particolarmente, il centravanti nigeriano ad una decina di minuti dalla fine del match ha deciso la partita con una giocata da vero campione, contro un Chris Smalling in grandissima forma. I partenopei restano in vetta alla classifica tre lunghezze sopra al Milan, mentre i giallorossi escono sconfitti dallo Stadio Olimpico con 0 tiri nello specchio della porta. L'unica buona occasione capita all'inizio sui piedi di Abraham, ma l'attaccante inglese, a differenza dello scorso anno, in questa prima parte di stagione sembra avere uno scarso feeling con il gol. 

Mourinho decide di lanciare Camara dal primo minuto di gioco, in modo tale da dare più corsa al centrocampo. Spalletti, invece, fa partire titolare Ndombele a centrocampo, così da avere più palleggio. Kvaratskhelia viene limitato bene, Zielinski non riesce ad affondare il colpo e Lobotka è perennemente seguito a uomo da Pellegrini. La partita che ne esce fuori è la seguente: la Roma compatta dietro cerca di ripartire in contropiede sfruttando la velocità di Zaniolo, mentre il Napoli tiene in mano il pallino del gioco e cerca continuamente degli sbocchi per far male alla retroguardia romanista. Il primo tiro insidioso verso lo specchio della porta è di Zielinski al minuto 27, mentre Zaniolo, pur essendo riuscito a ripartire in qualche circostanza, viene fermato sul più bello a più riprese da Juan Jesus e da Olivera. Il match può sbloccarsi al minuto 38, quando Irrati concede un penalty in favore degli azzurri per presunto fallo di Rui Patricio su Ndombele, ma il calcio di rigore viene subito dopo giustamente revocato dal VAR. 

La seconda frazione di gioco si apre con una super parata di Rui Patricio su Lozano, il che fa pensare ad un possibile cambio di marcia da parte del Napoli. Alla lunga, infatti, la Roma si preoccupa solo ed esclusivamente di non subire gol, arroccandosi dietro e concedendo qualcosina di più alla squadra ospite. Prima Smalling libera un pallone insidioso dalla sua area piccola, poi Juan Jesus si divora clamorosamente il gol del vantaggio, ciccando la palla sul più bello. A dieci minuti circa dalla fine, quando lo 0-0 sembra poter diventare realtà, Osimhen sfrutta il primo mezzo errore della partita di Smalling e con un destro al volo micidiale da posizione piuttosto angolata fulmina Rui Patricio sul palo più lontano. La Roma è così costretta a cambiare volto e Mourinho, passando alla difesa a 4, manda dentro Viña, Matic, El Shaarawy e Shomurodov, ma il Napoli non corre mai grossi pericoli. Finisce così, con gli ospiti che accennano una prima piccola fuga in testa alla classifica. 
 


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