Il Bologna non è più solamente un fuoco di paglia, ma una certezza. Una realtà bellissima, ma scomoda per tutte le big, compresa la Roma, che stanno rincorrendo un piazzamento europeo. I giallorossi, orfani di Dybala e Lukaku, non entrano mai veramente in partita, offrendo ai propri tifosi una prestazione brutta e deludente, che può tradursi solo ed esclusivamente in una sconfitta contro un avversario così in forma e così in salute. A stendere i capitolini sono il gol di Moro e l'autogol di Kristensen. Al termine di queste prime 16 giornate di campionato, il Bologna è in piena zona Champions e in casa non perde dalla sconfitta rimediata contro il Milan alla primissima giornata. 

Anche Thiago Motta, così come Mourinho, deve fare i conti con un paio di assenze pesanti: Orsolini e Karlsson. La sorpresa è in porta, perché parte dalla panchina l'ex Skorupski, mentre viene promosso titolare Ravaglia. Per il resto, lo schieramento è il 4-3-3 visto a Salerno con Freuler davanti alla difesa. La Roma, senza Dybala e Lukaku, lancia Belotti ed El Shaarawy titolari lì davanti, con Pellegrini pronto ad agire e ad inventare alle loro spalle. Nella difesa a tre, il braccetto di destra è il solito Mancini. Nei primi 25 minuti di gioco i ritmi sono elevati ed intensi, forse anche troppo. I falli commessi sono tantissimi, in particolar modo dagli uomini di Mourinho, motivo per il quale Thiago Motta e Saelemaekers protestano e vengono ammoniti. Le conclusioni da una parte e dall'altra sono pari allo 0, ma la prima squadra ad affacciarsi dalle parti del portiere avversario è la Roma. Prima Llorente su punizione prova a sorprendere Ravaglia da centrocampo, ma è bravo il portiere rossoblù ad intuire le intenzioni del difensore spagnolo, ad indietreggiare in tempo e ad allungare in angolo. Poi è Belotti di testa ad impegnarlo nuovamente. La Roma non fa centro, mentre il Bologna alla primissima chance stappa il match. Freuler verticalizza bene per Ndoye, che all'interno dell'area di rigore serve a rimorchio Moro, il quale solo davanti a Rui Patricio non sbaglia e fa 1-0. I giallorossi reagiscono e Belotti ingaggia un altro duello con Ravaglia. La partita, già nervosa dal principio, si scalda ancora di più e i gialli per proteste aumentano. 

All'intervallo Mourinho decide di cambiare immediatamente le carte in tavola, inserendo Renato Sanches al posto di Spinazzola e spostando El Shaarawy sulla corsia di sinistra. Anche il secondo tempo, però, inizia in salita. Ndoye allarga per Zirkzee, che premia l'inserimento di Ferguson. Il centrocampista bolognese tenta di sfruttare nuovamente l'avanzata dello svizzero con un pallone velenoso nei pressi di Rui Patricio, Kristensen per intervenire e per cercare di salvare la situazione, finisce per fare ancora peggio e per buttare il pallone nella propria porta. 2-0 per il Bologna. La partita di Sanches, incredulo, dura appena 18 minuti, perché lo Special One lo fa uscire dal terreno di gioco per far entrare Azmoun e Bove. Il canovaccio della gara però non cambia, i padroni di casa gestiscono perfettamente il vantaggio e nel finale con Ndoye sfiorano addirittura il tris. Il Dall'Ara alza il coro "Siete al cinema". I romanisti, però, sono spettatori di un film horror.


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