Questi i titoli di alcuni dei maggiori quotidiani italiani di oggi:

Il Messaggero: Li chiama a raccolta, dal primo all’ultimo, dal più stanco al più fresco. Perché stasera il cuore dei tifosi si gonfia, l’Olimpico è pieno (per quel che si può, 30 mila circa) e davanti c’è una squadra fresca, giovane e antipatica da affrontare, il Sassuolo: non si scherza e la Roma, con Mourinho in testa, dopo le due vittorie di fila, vuole continuare a viaggiare. Prove da grande? Chissà, meglio farsi trovare pronti se il campionato dovesse chiamare. Abbasso il turnover e pensare ai più adatti a questa serata, anche se si viene dalle due settimane di stancanti partite (e viaggi) delle Nazionali, e il rientro è sempre problematico. «Non penso al turnover, guardo solo questa partita. Sono tutti pronti per giocare». Mourinho stasera fa mille panchine, ne è orgoglioso e stasera la festa (magari con sorpresa) deve essere perfetta. Ma sul futuro, invita alla calma. «Siamo diversi dalle altre squadre che hanno ambizioni e obiettivi ben definitivi. Siamo contenti di quanto fatto finora ma dobbiamo restare calmi», dice José. Lo scudetto ad oggi è un obiettivo sottotraccia, poi c’è Mou è il sogno è libero, l’utopia diventa una parola vuota. Lui è la guida di una squadra incompleta ma con talento. Zaniolo è il portabandiera. Nicolò pensa al Sassuolo e torna indietro a quel Santo Stefano di tre anni fa: lo scavetto, il primo gol in serie A all’Olimpico. Lì sono cominciati i sogni, lì la Roma ha scoperto la gallina dalle uova d’oro. Che poi ha perso e lui ci ha rimesso due crociati, uno rotto con la Roma e l’altro con la Nazionale, in due partite non banali, Roma-Juve e Olanda-Italia. Zaniolo oggi, forse, è l’acquisto più importante. Su di lui Mou punta, sa come cambiargli la testa e liberare la sua fantasia. «Il club è stato cauto con lui, non ha forzato i tempi e Nicolò è stato bravo ad aspettare il momento giusto. Doveva andare oltre le “cicatrici emozionali” che questi infortuni lasciano. Sono contento anche di vedere un nuovo Carles Perez e avere nella stessa posizione due giocatori del genere è fantastico. Per me cambiare non è turnover, è scegliere le opzioni. Oggi Nicolò è un ragazzo più esperienza e con due anni in più in cui è stato fermo a pensare. Prima non aveva visto la velocità con cui correva la sua vita. C’è spazio per migliorare ovviamente, sarei un allenatore scarso se avessi nulla da dare ad un ventiduenne. Si parlava di uno poco maturo, ho scoperto il contrario. Paragoni con i più forti? Non saprei, ma con il suo potenziale tecnico e fisico non ce ne sono tanti». Non ce ne sono tanti nemmeno come Pellegrini, che José continua a coccolare. «Ogni giorno che passa Lorenzo è sempre più vicino a firmare il rinnovo. Per me non c’è storia su questo argomento. Io voglio che resti e anche lui lo vuole, la situazione è vicinissima a concludersi per il meglio. Sono convinto che firmerà presto che posso confermare che - prima non l’ho mai detto - sarà il nostro capitano per tanti anni con altri due bravi come Mancini (il vice, ndr) e Cristante (il terzo, ndr)». Il talento, Zaniolo, il capitano, Pellegrini e il bomber, Abraham. C’è tutto (o quasi) per credere almeno di tornare a giocare la Champions. Tammy ha avuto un impatto che nemmeno Mou si aspettava. Un talento che si è aggiunto ai talenti. «Non mi aspettavo questo impatto da parte di Abraham ma non per una questione tecnica: lui non si era mai mosso da Londra, temevo qualche difficoltà in più nell’ambientamento. Invece si trova bene, con la squadra in campo e fuori». Ora non resta che ritoccare la rosa e bisognerà aspettare gennaio. Intanto qualche buco già sa come tapparlo: alternativa a Karsdorp che non sia Reynolds? «Ibanez: terzino di stabilità, non di spinta».

La Gazzetta dello Sport: Oltre mezzora di conferenza, alla vigilia delle mille panchine ufficiali contro il Sassuolo, per José Mourinho. Il tecnico giallorosso ha voglia di parlare ma solo di argomenti che riguardano il Sassuolo e il campionato: non pensa ai tanti impegni in calendario, non pensa all’eventuale Mondiale ogni due anni ("a 80 anni allenerò una nazionale e ci penserò") e non pensa, neppure, a fare turnover. Ha tutti a disposizione, Smalling compreso, l’unico che non è completamente a posto è Vina ma solo perché "è arrivato un’ora fa dal Sudamerica" e per il resto è pronto a far giocare la Roma migliore. Con Veretout, Cristante, Pellegrini, Mkhitaryan e Zaniolo: "Ma se giocasse, domani o altre volte, Carles Perez non sarebbe turnover perché è una vera opzione. Quello del Barça voi qui non lo avete ancora mai visto". Mourinho, a cui piace molto il Sassuolo di Dionisi ("lui, come Italiano, sta dove sta con merito, le sue parole mi hanno lasciato con la bocca secca"), dice che per vincere la Roma dovrà giocare "molto bene". Dice anche, il portoghese, di essere “contento contento per come ha iniziato la Roma, ma anche tranquillo tranquillo". Niente esaltazione, dunque: "Juve, Atalanta, Inter, hanno una rosa con una differenza significativa rispetto a noi, hanno ambizioni definite, ma noi vogliamo crescere". E per farlo, parlando dei singoli, Mou spende parole al miele per Zaniolo, Pellegrini e Abraham. Si parte da Nicolò: "Con maturità ha aspettato il momento giusto. Doveva andare al di là delle cicatrici emozionali, ha avuto il suo tempo e in questo momento ha completamente dimenticato tutto. Ha fiducia nel suo corpo e nella gente che lavora con lui. In questi due anni ha potuto pensare anche, prima con la sua vita vissuta a 200 km all’ora magari non aveva questo tempo, e ora ha una maturità diversa. Se non avessi niente da dargli sarei un allenatore scarso, deve migliorare tatticamente, deve imparare tante cose che arrivano con l’esperienza, ma è un ragazzo super professionale, che impara bene. Mi dicevano che era poco maturo e poco responsabile, io posso dire esattamente il contrario". Capitolo Pellegrini: "Ogni giorno che passa è più vicino a firmare il rinnovo. Per me non c’è storia: io lo voglio tanto, lui anche, il club pure. La situazione è vicinissima a finire bene. Il procuratore cerca di fare il meglio per lui, ma se non decide io darò l’indirizzo per andare a casa sua... Scherzi a parte, volevo capire delle cose all’inizio, ora so che Pellegrini con noi sarà il capitano per tanti anni. Mancini il secondo, Cristante il terzo. Sono così convinto che firmerà presto e che sarà il capitano per tanti anni". Su Abraham: "Mi aspettavo come giocatore questo impatto, ma ci può stare di vedere all’inizio come può reagire un ragazzo di Londra lontano da casa. Un ragazzo di Londra lo sarà sempre, ma il dubbio è già finito. Non è solo adatto a questo ambiente, penso che gli piaccia tanto". Altri pensieri sparsi di Mourinho: sull’esperienza che aveva chiesto in panchina e un po’ manca dice di essere d’accordo "su tutto con direttore e proprietà, so che ci sono delle circostanza in cui alcune cose non sono possibili. L’esperienza non si compra, ma si costruisce. Pensiamo a Reynolds, Zalewski, Calafiori, Bove, si cresce, io mi fido dei ragazzini". Nessuna lamentela, quindi, per Mourinho, neppure quando si parla di nazionali: “Esiste un problema da tanti anni, è difficile trovare una soluzione, ci sono interessi diversi tra club e federazioni o tra le diverse istituzioni. Ho deciso di non perdere tempo e focus a pensare a soluzioni di cose che non posso controllare. Non è facile accettare che un giocatore abbia giocato giovedì a mezzanotte e arrivi a Roma sabato mattina, però magari siamo fortunati che sia solo uno, ci sono altri club in situazioni peggiori. Ho deciso di non piangere e di non essere negativo, la situazione è questa e non c’è niente da fare".

Il Corriere dello Sport: SASSUOLO - "Siamo partiti con il piede giusto, anche se con la Samp non abbiamo ottenuto il bottino pieno che meritavamo. Adesso affrontiamo un avversario forte come la Roma, ma ci siamo allenati bene per rispondere presente". Lo ha detto Alessio Dionisi ai canali ufficiali del Sassuolo in vista della trasferta dell'Olimpico con la Roma di domani sera. "I nazionali azzurri? Contento e orgoglioso di allenarli, ma ne abbiamo nove in tutto e nel corso dell'anno di sicuro se ne aggiungeranno altri" ha aggiunto il tecnico neroverde, che poi si è soffermato sulla Roma. "Sarà una squadra diversa rispetto allo scorso anno, con voglia di difendere e ripartire con le sue qualità individuali e di squadra. Sulla carta sappiamo di essere sfavoriti, ma non andiamo lì per fare le vittime sacrificali". Su Mourinho, alla 1000ª panchina in carriera: "Complimenti, se fa 1000 panchine vuol dire che allena da tanto e lo fa anche bene. Pensavo che parlassimo anche del numero delle mie presenze tra i professionisti, menomale perché le mie accanto alle 1000 sono veramente poche. Scherzi a parte, tre anni fa avrei sorriso, forse avrei anche riso perché non mi sembrava plausibile. Ora lo è. Onestamente sono tranquillo. Non è Mourinho contro Dionisi, è Sassuolo contro Roma". E allora spazio alle considerazioni sull partita: "Cosa serve per vincere a Roma? Serve coraggio - spiega Dionisi - voglia di giocare ma questo non ci manca, le qualità non ci mancano. Poi un pizzico di fortuna perché se fanno la partita è difficile, ma la partita perfetta è difficile anche farla e di conseguenza dobbiamo andare lì a giocare con coraggio senza subire la Roma. Ci metteranno in difficoltà ma non dobbiamo subire". Per riuscire a rimanere in partita tutti i giocatori chiamati in causa dovranno dare il loro meglio, compresi i nuovi arrivati da poco: "Matheus Henrique è disponibile, potrebbe già giocare domani, ma rispetto ad Harraoui ha bisogno di allenamenti per ritrovare la condizione al massimo perché ha fatto l'Olimpiade, poi ha staccato, è normale che abbia un po' meno minuti sulle gambe. Berardi - spiega il tecnico neroverde - ha giocato in Nazionale, è un giocatore forte, è del Sassuolo. È disponibile. Se partirà dall'inizio non ho deciso ma è disponibile. Molto probabilmente giocherà e sarà un giocatore importante per il Sassuolo già da domani".

Il Tempo: Dazn ormai sembra un disastro, anche Napoli Juventus è stata fortemente disturbata dalle interruzioni improvvise della partita. E sui social la protesta si è scatenata, anche perché non si può vedere una partita dove ad ogni azione esce la scritta “video non disponibile” con blocco video per un minuto. Compresa la domanda ingenua: “Non seguo molto il calcio, ma mi chiedo la politica, per quanto abbia cose più importanti da fare (tipo strozzare le persone con restrizioni), non se li trova dieci minuti di tempo per una maxi multa a #DAZN visti i migliaia di utenti truffati da un servizio penoso?”. Figurarsi… Poi il racconto delle proprie disavventure con tanto di modalità di soluzione: “Alla fine per guardare #Napoli Juventus sono dovuto ricorrere ad un cavo ethernet. Qualità pessima ,ma almeno guardiamo. Negli anni 90 il servizio era superiore. Grazie”. Immancabile la minaccia: “l’unica cosa da fare fare tutti la disdetta a questo servizio vergognoso..vedi che cominciano a fare qualcosina…vergognatevi dazn”. Ovviamente, la discussione su Dazn via twitter segnala anche persone che non lamentano problemi di connessione, ma questo può essere forse dovute alle zone di ricezione del segnale. Certo è che se si pensa di andare avanti in questa maniera, il rischio disdetta c’è davvero. E ci toglieranno anche la bella immagine di Diletta Leotta.

 

 

 


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