Al termine di questo Derby della Capitale terminato a reti bianche la sensazione è in particolar modo una: entrambe le squadre sono state dominate dalla paura di perdere questa partita, che avrebbe voluto dire aggiungere un altro risultato negativo in un periodo difficile e passare una sosta per le nazionali piuttosto angosciante. Alla fine, quindi, si tratta di un pareggio che tutto sommato può andar bene sia ai ragazzi di Mourinho che a quelli di Sarri, in particolar modo ai primi che momentaneamente restano un pizzico avanti in classifica. Gli unici grandi rammarici da una parte e dall'altra sono il palo di Luis Alberto e il gol annullato a Cristante per fuorigioco, ma entrambe le occasioni sono state registrate nella prima frazione di gioco. 

Lo Special One recupera Spinazzola dall'infortunio e decide di lanciarlo immediatamente dal primo minuto, prefendolo sulla corsia di sinistra a Zalewski anche per dare una mano in più a Ndicka, che se la deve vedere con la qualità, con la velocità e con l'imprevedibilità di Felipe Anderson. A centrocampo ognuno ha il suo uomo, in fase di non possesso si formano delle vere e proprie coppie: Bove su Cataldi, Paredes su Guendouzi e Cristante su Luis Alberto, il pericolo numero uno in casa biancoceleste. Nei primi 20 minuti è la Roma a fare la partita, con un atteggiamento molto aggressivo che sembra quasi sorprendere la Lazio, che per prendere le misure e per riorganizzarsi ci mette un po'. Nel frattempo, i giallorossi vanno a più riprese vicini alla rete del vantaggio. Prima viene annullato un gol per posizione di fuorigioco a Cristante, poi a rendersi pericolosi sono Lukaku di testa e Karsdorp con un paio di conclusioni imprecise. I ragazzi di Mourinho dopo la prima metà del primo tempo, però, sembrano sgonfiarsi, con la Lazio che esce fuori, che comincia a gestire il pallino del gioco e che crea i presupposti per andare sull'1-0. Prima Luis Alberto colpisce in pieno il palo dalla lunga distanza, poi Rui Patricio effettua un vero e proprio miracolo sul colpo di testa di Romagnoli ed infine ancora Luis Alberto spara alto un tiro a botta sicura dal limite dell'area di rigore. Il primo tempo termina con una Lazio in crescita e con una Roma in evidente difficoltà, con i due braccetti della difesa, Mancini e Ndicka, già ammoniti. 

Nella ripresa i ritmi si abbassano notevolmente, come se le due squadre avessero avuto a disposizione solamente i primi 45 minuti per portare i tre punti a casa. I biancocelesti abbassano il baricentro ed invitano la Roma a salire e a lasciare spazi invitanti in contropiede, ma i giallorossi non cadono nella trappola e fanno lo stesso identico gioco. Il risultato è che nessuna delle due corre quel rischio in più per cercare di mettere in difficoltà la squadra avversaria, motivo per cui si va verso un inevitabile 0-0. I due centravanti, Lukaku ed Immobile, non riescono mai a rendersi davvero pericolosi. L'unica buona occasione per la Lazio è un tiro dalla distanza neanche troppo insidioso tentato da Vecino, poi subentra Isaksen a dare un po' più di vivacità all'attacco laziale, senza però grandi risultati. Il match termina a reti bianche e con l'abbraccio tra Mourinho e Sarri, il quale si rivela essere probabilmente la giocata più bella della partita. 
 


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