Curva Sud
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Lina Souloukou CEO della Roma, ha parlato a Sky del sorteggio di Europa League. Queste le sue parole: 

Non si può non partire dal sorteggio. C’è la volontà di tornare in finale?
“Chiedo scusa per il mio italiano, lo sto imparando adesso, è una questione culturale impararlo. Non bisogna sottovalutare i nostri avversari, il livello dell’Europa League è molto competitivo, quindi la fase dei gironi è una fase importante. Ovviamente siamo consapevoli del valore della nostra squadra, del nostro allenatore e della nostra rosa. Visti i risultati degli ultimi anni, l’aspettativa è arrivare in fondo alla competizione".

Un bilancio del suo primo periodo alla Roma?
“Sono arrivata quattro mesi fa, magari è un po’ presto per fare un bilancio della situazione, diciamo che la situazione che ho trovato è molto positiva, lavorando da tanti anni nel calcio conoscevo bene la passione dei tifosi romanisti. È ovvio che vivere da vicino la città ogni giorno, anche lo stadio, o l’aeroporto quando Romelu è atterrato sia qualcosa di incredibile. Lavorare in una piazza che ha questo sentimento d’amore per la squadra così profondo è un onore e allo stesso tempo è una grande responsabilità. Siamo consapevoli dell’importanza che ha la squadra per la vita dei tifosi".

L’anno 2027 per lo stadio è una deadline senza la quale non ci sarà una crescita?
“Voglio sottolineare l’importanza della presenza della proprietà in questo progetto, l’ambizione di lavorare in una società che ha questa forte ambizione, e allo stesso tempo è una crescita continua. È una cosa veramente importante per tutti noi, che stiamo lavorando per fare di questa ambizione una realtà. La proprietà ha investito tanto per costruire una squadra bella non solo in campo, ma anche fuori. La verità è che sia la parte sportiva che quella societaria mi rendono orgogliosa di lavorare con loro. Lo stadio e la questione UEFA sono percorsi istituzionali diversi, è vero che si intrecciano tra loro per tempi stimati, ma la verità che sono cose diverse. Il progetto dello stadio è per avere uno stadio di proprietà, è veramente una cosa importante, è uno dei pilastri del progetto sportivo, non c’è nessuna società che ha ambizione di arrivare al vertice e di stabilizzarsi senza avere la propria casa. In parallelo stiamo portando avanti il percorso con la UEFA che prevede alcuni vincoli che dobbiamo rispettare, ma è un percorso che è allineato con le regole standard della sostenibilità finanziaria del mondo del calcio. Dobbiamo rispettare questo percorso e mai ha impedito che l’ambizione potesse essere realizzata. L’ultima prova è l’arrivo di Lukaku, un chiaro esempio di come la proprietà, anno dopo anno, sta rendendo la Roma sempre più competitiva”.


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