Massimo Bonini
Massimo Bonini

Massimo Bonini, ex centrocampista della Juventus, ha rilasciato un’intervista per Diesromae. Queste le sue parole: 

Che ricordo ha dei match degli anni 80?

«Era veramente una bella partita perché la Juventus e la Roma erano le due squadre più forti e subito dopo venivano le due milanesi. Ricordo con piacere le trasferte nella capitale, il tifo romano è fantastico nonostante la distanza della curva con il campo perché con un altro stadio il pubblico potrebbe aiutare ancora di più. Anche da avversario scendere in campo allo stadio olimpico è emozionante».

Era un altro calcio?

«Si può dire ma dobbiamo adattarci alle novità, è logico che vedere cose in mezzo al campo come per esempio il coccodrillo fa ridere per chi è abituato a vivere il calcio in un altro modo. E’ cambiato tantissimo e dobbiamo pensare che il calcio debba migliorare ma l’importante al momento è che torni il pubblico perché questo sport senza i tifosi perde molto».

Secondo lei è migliorato il calcio?

«E’ un calcio molto più veloce dove non ci sono tempi morti. Bisogna accettare l’idea che questo sport diventerà sempre più dinamico e a livello fisico bisognerà sempre essere pronti. Un altro esempio lampante è il tennis dove oltre ad avere il talento devi anche essere fisicamente prorompente».

Cosa si aspetta da Juventus-Roma?

«Mi aspetto una bella partita perché le squadre cercheranno di dare spettacolo. La mentalità di alcune squadre sta cambiando anche grazie a nuovi allenatori come Italiano e Juric. Juventus-Roma è sempre affascinante e ci sono tutti i presupposti per aspettarsi una grande gara».

Le sfide con Roma e Inter saranno fondamentali per il campionato della Juventus?

«La Juventus non può permettersi di perdere altri punti, non solo contro le big ma anche contro le “piccole”. Le squadre davanti stanno correndo e i bianconeri non possono neanche pareggiare se vuole sperare di poter tornare a lottare per il titolo».

Pellegrini e Chiesa saranno le chiavi della partita?

«Sono i due top player ma la gara si gioca da squadra. Pellegrini mi piace tantissimo perché sa fare tutto ma la Roma ha tanti giocatori interessanti. La partita non si vince solo per i singoli ma tutti insieme, la Juventus al momento non ha ancora trovato gli equilibri giusti ma Allegri in queste circostanze è bravissimo».

Come la vede la sfida tra Allegri e Mourinho?

«Sono due mister che amano sfruttare gli errori delle altre squadre e creare occasioni in contropiede. Per questo match saranno fondamentali le motivazioni e i giocatori queste partite le sentono molto perché ha sempre un determinato fascino affrontare le big sia in Italia che in Europa».

Che scelta farebbe con i calciatori che tornano dal Sud America a poche ore dalla gara?

«Credo che Cuadrado e Alex Sandro debbano giocare perché sono fondamentali e non hanno alternative valide in quel ruolo. Far giocare giocatori italiani sarebbe meglio perché sono più freschi e riposati ma al momento per la Juventus è impossibile rinunciare a Cuadrado poiché è l’uomo in più che con una giocata può cambiare l’inerzia della partita».

Allegri spesso dopo le prime giornate inizia a macinare punti, crede possa succedere anche quest’anno?

«Io me lo auguro ma non è facile perché ci sono tante squadre che stanno andando benissimo come il Napoli, il Milan e l’Inter e quando sono tante le squadre in testa è difficile recuperare rispetto a quando una sola è in fuga. Come ho detto prima la Juventus al momento non solo non può perdere con nessuno ma non deve neanche pareggiare e sperare in un calo delle altre “sorelle”»

Come valuta l’esperienza di Pirlo?

«Non era facile perché quando smetti di giocare e inizi la carriera da allenatore ci sono tante cose da capire. La cosa strana è che ha cambiato sempre formazione e non ha creato una squadra equilibrata».

Pronostico secco per la partita?

«Sarà una partita equilibrata e difficilmente ci potrà essere una favorita. Pertanto, vinca il migliore. Ovviamente, la Juventus( ride ndr)»

Con quale calciatore romanista ha stretto più amicizia?

«Bruno Conti in primis perché è impossibile non stringere amicizia con lui, poi Sabino Nela ma anche Falcao».


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