La Roma rinuncia ad offendere, si compatta dietro e prova ad uscire da San Siro con un punto in tasca. Nel finale, ad una decina di minuti dal triplice fischio, a rovinare i piani di José Mourinho, in tribuna a causa dell'espulsione rimediata la settimana scorsa contro il Monza, è Thuram, che sfonda il muro giallorosso. La giornata termina nel peggiore dei modi anche per Lukaku, contestato dal primo fino all'ultimo secondo in cui ha rimesso piede sul prato verde del suo ex stadio. I nerazzurri in questo momento sembrano essere troppo per chiunque e grazie alla vittoria contro la Roma, la terza in una settimana, si riprendono il primo posto in classifica, con la Juventus che continua a rincorrere. 

Simone Inzaghi per questa sfida sceglie i titolarissimi, tanto che rispetto alla gara di martedì in Champions League contro il Salisburgo rimette dal primo minuto Barella, Acerbi, Dimarco e Thuram. La Roma è piena di assenze, tra le quali spiccano su tutti i nomi di Smalling, Pellegrini e Dybala, per questo Mourinho sceglie come tandem offensivo la coppia Lukaku-El Shaarawy. L'Inter parte subito forte, il canovaccio della partita è lo stesso dal primo all'ultimo minuto. Dopo non appena 6 minuti Calhanoglu sfonda la traversa con una conclusione imperiosa dalla distanza, poi è Thuram a scappare in profondità alle spalle della difesa romanista e a creare più di qualche pericolo. I giallorossi soffrono in praticamente tutte le zone del campo, in particolar modo sulla corsia di sinistra dove Zalewski si fa mangiare a più riprese da Dumfries. Proprio dal destro dell'olandese, infatti, nasce un cross perfetto per Thuram, che si vede negare la gioia del gol da un buon riflesso con il piede di Rui Patricio. Poco dopo, è Dimarco a sfiorare la rete del vantaggio con un sinistro che si spegne di poco a lato. La Roma non riesce a costruire assolutamente nulla, con Lukaku perennemente isolato e in grande difficoltà contro Acerbi. Alla fine dei primi 45 minuti di gioco i tiri tentati dai ragazzi di Mourinho sono 0, mentre sono 12 quelli verso la porta difesa da Rui Patricio

Nella ripresa la partita non cambia, anche se la Roma appare leggermente più ordinata e compatta rispetto a prima, nonostante le ammonizioni immediate di Ndicka e Paredes. L'Inter si affaccia subito dalle parti dell'area di rigore avversaria con un colpo di testa di Thuram che termina di poco a lato, ma da quel momento in poi per qualche minuto la Roma non corre grossi pericoli. Anzi, inizia anche timidamente ad affacciarsi dalle parti di Sommer. Prima ci prova Paredes su punizione, ma la conclusione viene ribattuta dalla barriera, poi Cristante di testa costringe l'ex portiere del Bayern Monaco a compiere un grande intervento. Inzaghi capisce che deve cambiare qualcosa per dare nuovamente una sterzata al match, per questo motivo inserisce Frattesi e Asllani al posto di Mkhitaryan e Calhanoglu. Se fino a quel momento i nerazzurri avevano spinto sulla corsia di destra, adesso iniziano a farlo su quella di sinistra, dove c'è Dimarco. L'esterno azzurro prima offre un buon traversone a Dumfries, che però non arriva, poi su una grande sventagliata di Asllani pesca Thuram al centro dell'area di rigore, che anticipa Llorente e batte Rui Patricio. Ad una decina di minuti circa dal triplice fischio, Mourinho prima inserisce Aouar e Belotti al posto di El Shaarawy e Bove e poi sostituisce Azmoun con Paredes. Inzaghi, invece, butta dentro Carlos Augusto per Dimarco. È proprio l'esterno ex Monza, dopo pochi secondi, a colpire in pieno la traversa con una grande conclusione. Senza il gol del raddoppio l'Inter soffre l'assalto finale della Roma, che si chiude con un tiro dalla distanza impreciso di Cristante. 
 


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