Prende il via oggi il G20 di Roma, che vedrà la Capitale protagonista in questi due giorni del grande Vertice dei Capi di Stato e di Governo dei Paesi appartenenti al G20, con la presenza dei membri del G20, di alcuni Paesi invitati e dei rappresentanti di alcune delle principali organizzazioni internazionali e regionali.
All’evento è tradizionalmente prevista la partecipazione dei Ministri dell’Economia.
Il Vertice è il momento culminante dell’esercizio G20 e costituisce il punto di arrivo, a livello di Leader, dell’intenso lavoro svolto durante l’anno nelle riunioni ministeriali, nei gruppi di lavoro e nelle riunioni degli Engagement Groups.

Ieri sono arrivati a Roma i capi di Stato, e dopo gli incontri di rito oggi inizierà il vertice. Gli argomenti di discussione vengono racchiusi con le tre P: persone, pianeta, prosperità.

Persone
“La pandemia da Covid-19 e la conseguente crisi economica e sociale stanno infliggendo un duro colpo ai cittadini di tutte le parti del mondo, mettendo a repentaglio la loro vita, il loro lavoro, le relazioni sociali e peggiorando le prospettive per il loro futuro e per quello delle generazioni più giovani.” Si legge così nell’agenda italiana in cima alla quale ci sono le persone. Tra gli obiettivi del G20 c’è quindi la riduzione delle disuguaglianze, drammaticamente aumentate dall’attuale emergenza sanitaria, non solo all’interno dei singoli stati, ma anche tra i paesi stessi e tra i continenti e le regioni del mondo. L’agenda italiana intende quindi contribuire ad una società globale più giusta, equa e sostenibile, attraverso “una sorta di nuovo umanesimo”. In altre parole, l’Italia non fa che rilanciare il primo dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) dell’ONU: eradicare la povertà. L’attuale situazione socio-sanitaria con le sue ricadute economiche offre l’opportunità per affrontare gli squilibri delle nostre società.
E a livello globale la prima sfida in tale direzione non può che essere quella dei vaccini, la cui distribuzione dovrà avvenire in modo eguale, superando le barriere che hanno fin qui diviso paesi ricchi e poveri.

Pianeta
Le disuguaglianze ci ricordano poi che il pianeta in cui viviamo è un gigante malato, e da ben prima che scoppiasse la pandemia. Da qui la necessità di invertire la rotta sul riscaldamento globale, sul degrado dei suoli, e sulla perdita della biodiversità. Sono anche questi obiettivi che rientrano tra i 17 SDG.
“Dobbiamo avviare una transizione concreta verso economie verdi, sfruttando le energie rinnovabili e muovendoci verso città moderne e intelligenti”. Un vero e proprio cambio di passo, stando alla presidenza italiana, per rivoluzionare urbanizzazione, energia e mobilità del futuro. E il G20 vuole dare il suo contributo in luce del più importante evento internazionale sui cambiamenti climatici, ovvero la COP26, conferenza che inizierà il prossimo primo novembre, cioè l’indomani della fine del vertice dei 20 grandi del mondo. La vicinanza tra i due forum multilaterali sembra un’occasione da non sprecare: trovare una risposta globale alle esigenze ambientali e climatiche non è più un’opzione, né la ricerca di un bilanciamento tra sviluppo economico e difesa dell’ambiente. “È una condizione ineludibile per il nostro benessere comune, la pace e la sicurezza internazionale”, come chiosa l’agenda del nostro paese.

Prosperità
Trovare soluzioni all’emergenza climatica non potrà che passare dalla ricerca di una nuova prosperità, terzo grande pilastro del G20 di quest’anno. La parola d’ordine è rivoluzione tecnologica. L’obiettivo è far sì che la digitalizzazione porti a una crescita congiunta, senza “sperequazioni e precarietà”. Per farlo, bisogna eliminare le disuguaglianze anche in questo settore, ovvero estendendo a tutti l’accesso a internet e garantendo un’adeguata alfabetizzazione digitale. È chiaro quindi che il tema della prosperità sottintende un cambiamento dei sistemi socio-economici, affinché i cittadini godano dei benefici derivanti dal progresso tecnologico. In particolare, “rendere più efficaci le prestazioni sanitarie; agevolare la condivisione di dati per rafforzare i meccanismi globali di risposta alle pandemie; rendere flessibili i modelli organizzativi per redistribuire meglio il carico di lavoro domestico tra uomini e donne; migliorare l’efficienza delle reti di distribuzione energetica e moltiplicare il raggio di azione delle attività didattiche.”

Si parlerà anche di Afganistan e di Russia-Cina


Le riunioni di lavoro dei Capi di Stato e di Governo si tengono al Roma Convention Center – La Nuvola, nel quartiere EUR.
Lo stesso quartiere ospita il Media Centre, allestito al Palazzo dei Congressi.
In occasione di specifici momenti del programma, le due strutture saranno collegate attraverso un servizio navetta riservato alla stampa e ai fotocineoperatori accreditati che faranno parte dei “pool” appositamente individuati.

Sarà una Roma protagonista ma anche una Roma blindata con un'area sicurezza presidiata dalle forze dell'ordine per oltre 10 chilometri quadrati nel quartiere Eur e in diverse altre zone del Centro per il G20 in programma il 30 e il 31 ottobre. Due giorni pieni. Da una parte il summit con i capi di Stato e di Governo dei vari Paesi del G20. Dall'altra tre manifestazioni in programma nel fine settimana che tengono alta l'attenzione per l'ordine pubblico, con oltre un migliaio di agenti della polizia locale a presidiare le strade del quartiere e almeno altri seimila uomini e donne delle varie forze dell'ordine a prevenire eventuali cortei No Vax e no Green Pass, a rischio di infiltrazioni di anarchici e estremisti. 

Saranno utilizzati droni e dispositivi a tecnologia militare.
Non solo, sarà istituita anche una no-fly-zone sempre in zona Eur e in alcuni quartieri del centro Flaminio, Parioli. I seimila uomini e donne di polizia, carabinieri e finanza saranno concentrati in zone strategiche della città. Per far confluire al meglio le forze dell'ordine e evitare ingorghi stradali, il Prefetto Matteo Piantedosi ha deciso anche la chiusura delle scuole in tutta Roma.


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