Tutte le dichiarazioni del giallorosso in occasione di Roma-Manchester United, match valido per il ritorno delle semifinali di Europa League. Non è facile giocare contro il Manchester a quest’età.. “Una cosa indescrivibile, ho tanta emozione. Non so nemmeno come spiegarlo…”
Cosa hai provato quando sei entrato? “Noi cerchiamo di allenarci al massimo con la prima squadra. Quando stavo per entrare Fonseca mi ha detto che sono forte e di giocare tranquillo come sapevo. Quindi quando sono entrato ho cercato di giocare semplice e aiutare la squadra”.
Chi ti sta aiutando? “Prima c’era De Rossi, poi anche Kolarov. Un po’ tutti i compagni, ma sono legato a Diawara che mi sta aiutando molto”. Aiutaci a raccontare la tua storia, sei un esempio per tanti ragazzi… “Avevo questo sogno fin da piccolo. In Africa è difficile giocare ad alti livelli senza aiuto. Avevo un amico che mi diceva sempre che ero forte, mi diceva di parlare con i miei genitori per farmi portare in Europa, era convinto che potessi giocare ad alti livelli. Con i documenti non è stato facile, sono fuggito con due amici, è stato un viaggio avventuroso e duro. Ringrazio Dio e l’Italia, quando sono arrivato mi hanno messo in casa famiglia, ringrazio lo Sprar. Dopo un anno ho conosciuto una scout e mi ha cambiato la vita. Mi ha reso parte della loro famiglia, ero piccolo e ne avevo bisogno. Mi sono sentito a casa. Vorrei ringraziarli, so che mi stanno guardando”.

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