Jose Mourinho saluta l'allenatore granata Juric  (photo Pruneti)
Jose Mourinho saluta l'allenatore granata Juric (photo Pruneti)

Il tecnico del Torino Ivan Juric è intervenuto in conferenza stampa per presentare la sfida contro la Roma, in programma domani alle 18:30 allo Stadio Olimpico - Grande Torino. Ecco le sue parole.

Qual è la situazione degli infortunati?
“La Roma è una grande squadra, con grandi giocatori, a loro basta poco per fare gol e sono strapericolosi sui calci piazzati, devi essere perfetto per fare risultato. Karamoh recuperato, gli altri stabili”.

È stato vittima di cori razzisti negli stadi?
“Ripetiamo sempre le stesse cose, sul razzismo si fa veramente poco, o molto poco. Si andrà avanti così secondo me. A parte qualche zingaro non ho mai avuto cose eclatanti, si riesce a gestire bene”.

L’Italia è un paese razzista?
“No. Secondo me no. Però ci sono le situazioni non belle. Razzista no. Secondo me anche noi stranieri dobbiamo avere un’apertura verso il paese che ci sta ospitando. È fondamentale fare il primo passo e accettare la cultura del paese dove sei, in Italia non c’è un razzismo vero ma a volte succedono cose brutte”.

Domani la prima di Belotti da avversario. Come la vive? Il rapporto con lui è proseguito?
“Ho avuto un eccellente rapporto con Andrea, mi è dispiaciuto il modo in cui si è lasciato col Toro. A volte non si distinguono i rapporti con la società e con i tifosi, è sempre stato un idolo assoluto. Poteva lasciarci meglio, ma è un ragazzo eccezionale, sempre disponibile, sempre a posto, un buon cuore. Un ragazzo per bene”.

Qual è il senso di questo Torino-Roma?
“Vorrei ripetere la prestazione di Sassuolo, come prestazione penso sia stata importante, ottimale. C’è la ricerca del gioco, abbiamo creato tanto, abbiamo concesso poco a una squadra forte. Il risultato ci è girato male, ma la squadra è stata sul pezzo e ha fatto molto bene. Ci sono giovani che devono avere la spinta emotiva di fare bene, la partita con la Roma si carica da sola, bisogna cercare buone prestazioni a livello di gioco e di spirito, bisogna avere voglia di non prendere gol in certe situazioni tipo i calci piazzati, voglio una crescita ideale”.

Col rientro di Karamoh hai un reparto completo e in forma. Pensi di proseguire sull’idea delle ultime volte o il suo rientro cambierà qualcosa?
“Abbiamo più opzioni, Karamoh lo considero un nuovo acquisto, vorrei alternare lui e Radonjic e dall’altra parte Miranchuk e Vlasic. Abbiamo fatto tanto Miranchuk-Vlasic-Sanabria, ci è mancata velocità”.

Ti aspetti una difesa a tre della Roma?
"Può fare quello che vuole… con la difesa a tre ha trovato equilibrio, nell’ultima ha fatto a quattro ma avevano tante assenze. Le grandi squadre si adattano ad ogni modulo, i giocatori d’esperienza fanno più semplicemente quello che devono"

Che banco di prova sarà domani?
"Belotti e Abraham sono grandi giocatori, come tutti gli altri e anche Solbakken mi è piaciuto. Servono le coperture preventive per non permettere il contropiede"

Avrete un accorgimento particolare per Dybala?
"Uno dei miei tre dovrà salire. Preferisco un difensore che accorcia, poi si crea il tre contro due".

Si aspettava di più da Mourinho alla Roma?
"È uno che arriva al risultato, è capace ad adattarsi cercando il risultato. È sempre stato così, non è che in passato era diverso. Ha avuto una grande carriera”.

Le manca uno come Belotti? Vorrebbe tenere Miranchuk e Vlasic?
“L’anno scorso avevo la sensazione che Belotti fosse un top player, imparagonabile a quelli che abbiamo noi. Non aveva una costanza di rendimento, anche a Roma sta cercando la forma migliore. È normale che questi giocatori quando sono in forma sono fantastici. Preferisco avere più giocatori possibili di quelli che ho già allenato, perderne tanti dopo un anno significa ricominciare dall’inizio, spesso succede che il secondo anno un calciatore faccia meglio del primo. Più ne confermiamo e meglio è”.

Dopo Reggio Emilia abbiamo parlato di Sanabria e Radonjic ma poco di Lazaro, la ingolosisce averlo per questa partita?
“Era molto pronto, ma aveva la sensazione di morire, faticava a reggere il ritmo partita. A me lui piace tanto, ha qualità, è migliorato in fase difensiva. Lo vogliamo inserire per farlo giocare sempre di più”.

A Reggio Emilia Radonjic sembrava Messi, però eccedeva in egoismo dopo i dribbling. È questo il prossimo step che deve fare?
“So a che azione ti riferisci, per me è importante che lui abbia continuità. Lavoriamo con lui da inizio anno, ora c’è una linea giusta di prestazioni, ora bisogna lavorare sulle cose per alzare l’asticella. È importante che in queste dieci partite abbia il giusto atteggiamento”.

Hai fatto entrare Pellegri, come sta? Può essere l’alternativa a Sanabria da qui a fine campionato?
“Questa è l’idea, lo stiamo lasciando abbastanza libero di allenarsi coi suoi ritmi per far pace col suo fisico. Speriamo che Sanabria continui così, ha segnato in modo ottimale. In alternativa c’è Pietro”.


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