Jose Mourinho (photo Pruneti)
Jose Mourinho (photo Pruneti)

Josè Mourinho, allenatore della Roma, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match di campionato contro il Cagliari:
 

Domani una partita più difficile di quanto dice la classifica. Il Cagliari viene da 2 vittorie di fila e aspetteranno gli errori della difesa, la sua idea?
"La penso esattamente allo stesso modo. La loro classifica è momentanea, non credo saranno lì a fine stagione. Il Cagliari ha un allenatore e giocatori d'esperienza, hanno trovato il modo di fare punti e sicuramente vengono a Roma per farli. È un momento difficile per loro, ma se non sbaglio hanno battuto la Lazio all'Olimpico, cosa che dimostra che sono capaci di giocare contro squadre con maggior potenziale. Però non è una partita importante, abbiamo perso le ultime 2 e abbiamo fatto 1 punto nelle ultime 3. E come minimo, anche se è il massimo, ora dobbiamo farne 4 nelle ultime gare. Abbiamo lavorato tutta la settimana con tutti i problemi che abbiamo avuto, come si può immaginare dopo l'ultima non è bastato solo il lavoro, c'è stato bisogno di motivare i giocatori a rialzarsi e ad avere coraggio e non è mai facile dopo che perdi in quel modo. Non ci sarà pubblico, solo in 5000 spettatori all'Olimpico è praticamente uno stadio vuoto. Mi dispiace per la squadra e molto di più per la gente che viene sempre allo stadio ed è costretta a restare a casa. Cerchiamo di renderla una motivazione extra: come minimo cerchiamo di dare qualcosa a chi è innamorato della Roma e non può venire allo stadio".

Qualcosa in più su Sergio Oliveira? Può giocare anche come costruttore di gioco e non solo come mediano o mezzala? Poi la questione dei rigori: finora 3 penalty sbagliati su 4, Oliveira ne ha realizzati 16 su 18 in carriera. Può diventare la prima opzione come rigorista?
"Non ci ho ancora pensato, non lo so, è una cosa che dobbiamo decidere. Vediamo ma adesso non posso dirlo, abbiamo lavorato su tante cose in settimana che sul caso specifico del rigore non abbiamo affrontato nulla. Abbiamo cercato di dare un po' più di conoscenza tattica a Sergio e a Maitland-Niles. Ma non solo a loro, anche agli altri che sono qui da tanto e non sono ancora vicini ad essere perfetti dal punto di vista tattico. Su Oliveira, prima di tutto non ho mai pensato che sarebbe stato possibile prendere Oliveira a queste condizioni. Non era un nome che ho messo sul tavolo perché conoscendo il nostro profilo di mercato e l'importanza di Sergio, che giocava in una squadra che lotta per vincere campionato e l'Europa League come il Porto. Non pensavo fosse possibile, quando Pinto me ne ha parlato come di una possibilità concreta, ovviamente ho detto subito di sì. Non perché lui è un regista o perché è un centrocampista 'posizionale' in grado di migliorare l'organizzazione della squadra. No, è un giocatore diverso, con un carattere, una mentalità e una personalità di cui abbiamo bisogno. Conosco bene la sua mentalità, per la sua personalità e per come si comporta in campo pensavo fosse importante per noi. E' un giocatore multifunzionale, che sa giocare, sa arrivare in attacco e tira anche da fuori, che ha esperienza e ci migliora. A poco a poco miglioriamo la rosa e le opzioni, per noi questa finestra di mercato è stata positiva, abbiamo preso giocatori prima di tutto presto, perchè il mercato chiude il 31 gennaio e abbiamo chiuso subito per merito del direttore. E poi ci migliorano tanto le nostre opzioni. Finora abbiamo fatto 7 mesi solo con un terzino destro, era un dramma ogni volta che Karsdorp aveva qualche problema, con l'Inter abbiamo messo una formazione sbilanciata per l'assenza di un terzino destro. Maitland-Niles ha giocato con la Juve senza problemi, può giocare anche a sinistra e può darci una mano in alcune posizioni anche difendendo a tre. Oliveira può fare tutto, non è un vero e propria regista, non è il giocatore giusto per giocare da solo davanti alla linea difensiva ma può fare tutto. E' importante migliorare le nostre opzioni a poco a poco e i loro arrivi ci danno più equilibrio. Abbiamo 6 mesi davanti, speriamo di andare avanti in Conference, ci saranno tante partite da giocare, con il loro arrivo e le uscite di giocatori che hanno giocato poco. Per noi è importante avere queste opzioni".

Le condizioni di El Shaarawy?
"Sono stato già abbastanza simpatico a fare la conferenza stampa alle 14, per questa ragione non posso dare una risposta che avrei dato alle 19. L'ufficio stampa mi ha detto che sarebbe stato meglio parlare alle 14, magari può chiamare più tardi. Non si è mai allenato con noi, se oggi ci riuscirà sarà in panchina. Non abbiamo opzioni, penso che non avremo i soliti 12 giocatori in panchina, saranno aggregati 3-4 o magari 5 Primavera. Se uno come Stephan arriva all'ultimo momento, inteso come l'allenamento di oggi, sicuramente sarà in panchina. Però non ne sono sicuro".

Chi sono gli indisponibili, senza spiegare magari cosa abbiano?
"Non posso dirli ora, ma alcuni giocatori non si sono allenati con noi, abbiamo la seduta alle 17 per questo motivo, per dare loro un po' di tempo e sentire lo staff medico. Sapete già degli squalificati, poi ci sono El Shaarawy, Smalling e Karsdorp che non si sono allenati con la squadra, vedremo oggi".

La situazione di Veretout? Sembra un po' appannato e sta vivendo un'involuzione. Da cosa dipende? Lo considera ancora uno dei suoi pilastri?
"Guardi, se vede la nostra rosa e il numero di partite giocate, può essere una rosa grande nei numeri ma nella pratica ci sono 15 giocatori che giocano sempre quasi tutti i 90'. Questi giocatori diventano super-importanti e in condizioni normali nessun giocatore dovrebbe essere così importante. Fino alla scorsa settimana Karsdorp era indispensabilissimo, ora già non lo è più. Più la squadra è brava ed ha opzioni, più i giocatori diventano meno indispensabile ed imprescindibili. Ora a centrocampo con Cristante, Oliveira, Pellegrini, Veretout, Bove che poco a poco sta crescendo, Mkhitaryan che abbiamo reinventato in mediana siamo abbastanza equilibrati e possiamo dare ossigeno e riposo ai giocatori, non facendoli giocare sempre per tutti i minuti. Veretout sarà sempre importante per noi, è un giocatore di qualità ma sono d'accordo con lei, nelle ultime partite non è andato benissimo, non ha giocato al suo livello. Ma resta un giocatore importante per noi".

Chiaramente è soddisfatto del mercato. Ora giudica la rosa completa o manca ancora qualcosa?
"Sono contento perché conosco il profilo del mercato che possiamo fare, riconosco e ringrazio lo sforzo della società e il lavoro fatto dal direttore per migliorare la rosa. Sono intelligente ed equilibrato, abbiamo fatto un buon mercato in funzione di ciò che siamo. Fare mercato adesso è complicato per tutti, immaginatevi per noi. Ma prendere due giocatori in prestito, giocatori che sono già pronti per giocare quando di solito si aspetta per altre opzioni, due opzioni che ci migliorano. Se pensiamo a quanto hanno giocato Calafiori, Mayoral e Villar, in termini di minutaggio, per noi è un miglioramento. Un terzo acquisto? Non me lo aspetto, penso che abbiamo fatto il possibile e Tiago Pinto ha lavorato presto, già dal 1 gennaio. Ha fatto il più presto possibile e sono contento per com'è andata".

Il recupero di Spinazzola? In fase di non possesso mancano le marcature, come avvenuto nel gol di Dybala domenica. Vorrebbe maggiore attenzione?
"Chiedo esattamente il contrario di ciò che hanno fatto, chiedo sempre pressione sulla palla e copertura in diagonale del giocatore a centrocampo. Con Dybala è successo la seconda volta, l'altra mezza opportunità è arrivata prima del gol ed è stata una situazione in fotocopia. Su Spinazzola, mi sarebbe piaciuto sapere chi è stato il fenomeno che ha detto che sarebbe rientrato a novembre, sarebbe stato un pazzo. Lo ha detto lui? E' stato pazzo anche lui, iperottimista ma lo hanno motivato in modo sbagliato, è una lesione impossibile da recuperare in pochi mesi. Ogni partita in cui mi arriva migliorato sono contento. Se rientrerà ad aprile o a maggio sarò contento, è una lesione difficile e il recupero non è mai una linea retta. Per questa ragione sono tranquillo. Lui soffre questa situazione ma gli dico sempre che manca un giorno di meno. Capisco la domanda, ma con lui lavoriamo con tranquillità e cerchiamo di trasmettergli il messaggio corretto".

Dopo Roma-Juve ha descritto molto bene il profilo psicologico della sua squadra. Come hanno preso le sue parole? Come si può migliorare quest'attitudine ad uscire dalla partita, visto che anche in coppa il fattore psicologica conta?
"Penso che le abbiamo preso bene. Non si saranno sentiti bene, ma gente che vuole migliorare e che si fida della mia esperienza la vedo sempre molto positiva quando ci si confronta. Tutto quello che dico alla stampa non è diverso da quello che dico alla squadra, ovviamente con loro vado molto di più a fondo. Lo abbiamo fatto, ho sentito gente che vuole migliorare. Non sono permalosi o scontenti per le critiche, per questo mi fa piacere lavorare con loro. I giocatori sono aperti, la situazione psicologica è stata ovvia per tutti ma per dare l'esempio del nostro profilo in quel periodo lì in cui abbiamo subito 3 gol abbiamo fatto un solo fallo. Se fossi stato in campo io ne avrei fatti da solo almeno 4. Siamo un pochino naif. Anche Oliveira ha notato che ci sono tanti giovani qui, anche i giocatori importanti sono giovani. Ci vuole pazienza, poco a poco".

Una settimana un po' difficile perchè il risultato di Roma-Juve offusca 70' giocati bene. Qual è stato il focus del suo lavoro durante la settimana? Su Oliveira, le ricorda qualcuno che ha allenato in precedenza? Le sue indicazioni che gli darà in vista di domani?
"Mi ha fatto talmente tante domande che mi sono perso. Ha detto e bene che il risultato ha offuscato 70' giocati bene. Li ha offuscati fuori, non per noi che lavoriamo dentro e non possiamo dimenticarli, anzi, dobbiamo prenderli ed analizzare quanto di buono abbiamo fatto. Potrei dire che più o meno nella nostra analisi dopo Roma-Juve, in 45' di meeting, abbiamo parlato 35' su quei fantastici 70'. Li abbiamo analizzati di più del disastro fatto in quei dieci minuti. Abbiamo fatto bene tante cose che non possiamo dimenticarcele, voi si. Per voi e per i tifosi è importante il risultato, il dolore che abbiamo sentito era per quello, ma abbiamo fatto bene tante cose: la gestione della palla, il pressing, l'ingresso in campo nel secondo tempo, l'atteggiamento dopo il gol subito. Abbiamo fatto bene tante cose. Ogni volta che la squadra sbagliava lo abbiamo analizzato. Nel primo tempo ci sono stati errori di base, giocatori bravi non si fanno attrarre ne dalla palla e ne dall'uomo. Sul secondo abbiamo riflettuto sugli errori in costruzione, non c'è stato solo un collasso mentale ma errori individuali in tutti e due i gol. Ho parlato della mancata chiusura di Shomurodov, ma c'erano anche errori individuali sulle seconde palle. Immaginatevi parlarne dopo 48 ore con ancora quel peso. Ma i giocatori hanno risposto bene. Riguardo il Cagliari, conosco Mazzarri come lui conosce me. E' una squadra competitiva, verranno per strappare un punto ma vorranno avere la possibilità di prenderne 3. Ci siamo preparati anche ad affrontare una squadra che gioca in questo modo. Anche a noi servono punti: siamo preparati per prenderceli".


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