La rassegna stampa di DIESROMAE:

La Gazzetta dello Sport: Un rigorino, quello che - per le ultimissime linee guida fornite agli arbitri - non andava concesso. Ma non c’è solo il caso Ibanez-Ibra dietro la decisione dei vertici Aia di fermare l’arbitro Maresca, direttore di gara in Roma Milan. Una serie di errori, valutazioni non convincenti, cartellini da rivedere e una gestione complessiva insoddisfacente. Tutto questo costerà almeno un paio di turni di stop al fischietto napoletano. Nessuno parla in via ufficiale dai piani alti dell’Aia, ma traspare l’irritazione del designatore Gianluca Rocchi dopo la prestazione del fischietto designato per la partita dell’Olimpico.

Il Corriere dello Sport: Roma, tutti gli errori arbitrali della stagione 2021-2022

Si parte appunto da Roma-Udinese, e da un'ammonizione pesantissima per la Roma in vista del derby della giornata seguente di campionato. Arbitro del match, il signor Rapuano che ha deciso di far saltare la stracittadina a Lorenzo Pellegrini. Ingiustificata l’espulsione per doppia ammonizione. La decisione, presa al 44’ del secondo tempo, non ha inciso sul risultato di Roma-Udinese, ma ha pesato naturalmente sul derby. Se il primo cartellino giallo è corretto (Pellegrini ha interrotto fallosamente una ripartenza di Pussetto), il secondo è un errore dell’arbitro di Rimini: Pellegrini era andato a saltare e con il braccio alto per coordinarsi aveva toccato il collo di Samardzic. Poteva starci il fallo, ma nulla di più. Mourinho furioso a bordocampo: "L'arbitro ha fatto una caga..", ha dichiarato al termine del match. Arriviamo al derby, partito subito male per la Roma con il vantaggio di Milinkvoci-Savic dopo dieci minuti. Poi il raddoppio nove minuti dopo ma che ha scatenato le polemiche della Roma. Perché l'azione della Lazio che ha portato al gol di Pedro è cominciata con un fallo da rigore per i giallorossi: Hysaj ha atterrato Zaniolo, ma nè l'arbitro Guida né Irrati al Var lo hanno segnalato nonostante il check. E nel secondo tempo, con il risultato ancora in bilico la Roma ha protestato anche per un secondo giallo non dato a Leiva, che aveva colpito Cristante con il gomito largo. "L'arbitro ha praticamente deciso la partita - ha dichiarato Mourinho al termine del match -. L’arbitro ha sbagliato in campo, il Var ha sbagliato ovunque sia. Questo è troppo. Poi manca il secondo giallo a Leiva. A Pellegrini è stato dato il rosso, oggi niente cartellini in due-tre situazioni simili. Sto con i miei giocatori, siamo stati la squadra migliore in campo".

Poi il 17 ottobre. Juventus-Roma. Il vantaggio bianconero con Kean è stato propriziato a inizio azione da un colpo di braccio di Cuadrado nel tentativo di addomesticare un pallone. Var (Doveri) in silenzio e vantaggio regolare. Poi l'azione che ha scatenato giorni e giorni di polemiche. La Roma aveva segnato con Abraham, ma l'arbitro aveva interrotto il gioco poco prima per concedere il tiro dagli undici metri per il fallo di Szczesny su Mkhitaryan. "Mica è colpa mia se avete sbagliato il rigore, il vantaggio in area non si dà mai", aveva poi dichiarato Orsato a Cristante nel tunnel che porta agli spogliatoi. Totalmente falso, il vantaggio si dà a prescindere, a maggior ragione se porta a un'azione da gol. Orsato non fermato la giornata successiva e al Var di Atalanta-Udinese. "Il quarto uomo mi ha detto, 'non esiste vantaggio sul rigore'. A quel punto io non ho più voluto discutere", ha dichiarato poi Mourinho in conferenza stampa. "Non voglio giudicare l'arbitro. Orsato mi ha spiegato che non esiste il vantaggio sul calcio di rigore: io non dico nulla ma lascio a Rocchi (designatore degli arbitri di A e di B, ndr) e agli esperti". 

Infine, Roma-Milan. A raccontarlo nel migliore dei modi Edmondo Pinna sulle pagine di oggi del Corriere dello Sport-Stadio. Si comincia dal rigore assegnato al Milan. Ibra in area affrontato da Ibanez: c’è un primo contatto fianco contro fianco, probabilmente quello che Maresca individua come il fallo (si fa fermare l’immagine durante l’OFR), ma che fallo non è. Un contrasto, con il pallone a distanza di gioco da entrambi. Il rallenty evidenzia altre due cose: Ibrahimovic trascina il piede destro, che va a sbattere su Ibanez, mentre quest’ultimo tocca nettamente il pallone. Mazzoleni lo chiama al monitor, iniziativa ardita, ma evidentemente è convinto che non sia rigore, Maresca invece conferma la sua decisione. Poi il rigore non fischiato alla Roma nei minuti di recupero, sul 2-1 per i rossoneri. In area del Milan, Kjaer colpisce con il destro la gamba destra di Pellegrini che tocca il pallone: non un calcione, ma a San Siro, in Inter-Juve, fu fatta OFR e Mariani diede rigore, nel match di ieri invece il silenzio del Var. Assordante. 

Il Romanista: Il Milan è più forte. Non perde da aprile, è in testa alla classifica in quello che sembra un duello scudetto ormai definito, con l'Inter nel ruolo di terzo incomodo. Cominciamo da qui, dando i giusti meriti alla squadra di Pioli perché ci sembra onesto farlo. Detto questo, gridiamo, per l'ennesima volta da quando siamo nati e ormai sono molti, molti anni fa: date alla Roma quello che è della Roma; rispettate la gente romanista che ama a prescindere ma che vorrebbe che alla sua squadra fosse dato quello che gli spetta, un rispetto a cui si è appellato anche Mourinho in un dopo partita in cui il portoghese si è morsicato la lingua «perché altrimenti la prossima partita non sono in panchina». Rispettate la Roma e i suoi tifosi. A cominciare dalle telecronache televisive. Ma si può che ogni volta che giocano i giallorossi, la voce tecnica di Dazn sia un ex giocatore degli avversari? A noi Ambrosini non sta neppure antipatico, ma come si fa a dire che Ibañez, in occasione del rigore concesso al Milan quello che poi ha deciso la partita, non tocca il pallone? Lo tocca Ambro, lo tocca, si vede pure in maniera chiara e Maresca, ve lo raccomandiamo, ha preso una doppia topica, fischiando un tiro dagli undici metri che non c'era. E l'arbitro è andato pure al Var a rivederlo, per poi confermare una decisione punitiva per la Roma. Ma si può, Ambro, far finta di niente di fronte al calcio di rigore non dato alla Roma nei minuti di recupero per una zampata di Kjaer a Pellegrini, un episodio quasi uguale a quello accaduto a San Siro in occasione della sfida tra Inter e Juventus, episodio che tutti, ma proprio tutti, hanno detto che era da calcio da rigore? Perché è rigore per la Juventus e non per la Roma? Perché dobbiamo stare qui, nonostante l'ottimo Milan che abbiamo visto all'Olimpico, a mangiarci i gomiti per l'ennesima situazione in cui la Roma e i suoi tifosi non sono stati rispettati? Perché dobbiamo continuare a mettere in fila i nomi degli arbitri che tutto fanno meno che rispettare la nostra Roma? Azzardiamo un consiglio, a questo proposito. Quando diventano ufficiali le designazioni arbitrali per la partita di campionato, evitiamo di roderci il fegato di fronte al nome di uno o di un altro. E' inutile. Perché qualsiasi nome venga fuori, è un nome che ha precedenti negativi con la nostra Roma. Che, come sempre, più di sempre, è sola contro tutti, a parte la sua meravigliosa gente. Guardate che l'episodio del rigore su Pellegrini per il quale il Var (Mazzoleni, un altro buono) non ha neppure ritenuto di dover richiamare Maresca per andarlo a rivedere, è la prova provata di come chissenefrega della Roma. E' un episodio identico a quello del rigore dato alla Juventus a Milano, anzi pure di più perché Pellegrini è metri dentro l'area, al contrario di Alex Sandro che era a cavallo della linea dell'area di rigore. Il risultato è che alla vecchia signora hanno dato il rigore, alla Roma non si sono neppure preoccupati di andare a rivederlo. Ripetiamo, il Milan è più forte e lo ha dimostrato anche ieri sera. Ma sarebbe cosa buona e giusta che alla Roma fosse dato il suo. Proviamo, per esempio, a riavvolgere il film di queste prime undici partite di campionato. Ricordate Roma-Udinese all'Olimpico? Minuti di recupero, la Roma è in vantaggio, tal Antonio Rapuano vede un fallo da cartellino giallo, il secondo, per Lorenzo Pellegrini. Risultato? Il Capitano la partita dopo l'ha seguita in tribuna. E quale era la partita? Il derby. Che il signor Marco Guida di Pompei ha falsato con due decisioni sbagliate. Non fischiando un calcio di rigore su Zaniolo, facendo giocare e da lì è partita l'azione che ha portato al raddoppio della squadra di Sarri. E in più, tanto per non farsi mancare niente, non ha comminato il secondo cartellino giallo a Leiva per un fallo ben più grave di quello di Pellegrini della partita precedente. Ma tanto, chissenefrega della Roma. E poi è entrato in scena pure quello che viene considerato, chissà perché ci viene da dire, il miglior arbitro italiano. Cioè Daniele Orsato di Schio, capace di fregarsene pure del regolamento annullando un gol realizzato da Abraham concedendo un calcio di rigore che non si sarebbe mai dovuto tirare e che, comunque, la Roma ha sbagliato. Questi i fatti in undici partite di campionato. E nessuno si può azzardare a mettere sull'altro piatto della bilancia episodi favorevoli fischiati nei confronti della Roma. Questo è. Chi scrive ha ormai i capelli bianchi ma sempre il cuore giallorosso. Si potrebbe pensare che ci si abitua a episodi di questo genere. No, non ci si abitua. Soprattutto perché sono sempre a senso unico. Con la Roma nel ruolo di squadra penalizzata. No, non ci abitueremo. Ma continueremo a tifare e a essere al fianco della nostra Roma che avrà pure dei limiti, ma che amiamo a prescindere. Ancora di più perché è sola contro tutti. E ne siamo orgogliosi.

La Repubblica: Comportamenti violenti, cori fascisti e saluti nazisti". La Francia vieta Marsiglia ai tifosi della Lazio. La reazione: "Offese gratuite"

Il Ministro degli Interni Darmanin ha firmato un'ordinanza con cui vieta ai supporter biancocelesti di seguire la partita di Europa League (giovedì alle 21) al Velodrome. Le motivazioni fanno già discutere, dura reazione della società capitolina.


 


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