Francesco Totti in tribuna (Photo Pruneti)
Francesco Totti in tribuna (Photo Pruneti)

Francesco Totti, ex capitano e bandiera della Roma, ha rilasciato un'intervista all'edizione de Il Corriere della Sera. Ecco un piccolo stralcio delle sue parole:

Quando è iniziata la crisi con Ilary?
«La crisi vera è esplosa tra marzo e aprile dell’anno scorso. Ma io soffrivo da tempo».

Perché?
«Tutto è iniziato nel 2016. Il mio penultimo anno da calciatore. Smettere non è facile. È un po’ come morire».

Lei aveva più di quarant’anni.
«Sì, ma giocavo in Serie A da quando ne avevo sedici. E certe cose ti mancano. L’adrenalina, la fatica. L’ho anche detto, nel discorso di addio allo stadio: “Ho paura, statemi vicino”. E i romanisti non mi hanno mai lasciato solo».

Quando lei litigava con Spalletti, Ilary intervenne in sua difesa, lo definì “piccolo uomo”.
«Fece tutto da sola. Voleva proteggermi, ebbe una reazione quasi materna. Di pallone non ha mai capito molto».

Lei lasciò il calcio.
«E dopo lasciai anche la Roma, dove avevo cominciato a lavorare come dirigente. La rottura con la vecchia proprietà fu traumatica: come dover abbandonare la propria casa. Ero fragile, mi mancavano i riferimenti, e Ilary non ha capito l’importanza di questo dolore».

E adesso cosa succede?
«Non lo so. Temo che con Ilary finirà in tribunale. Spero ancora che si possa trovare un accordo e chiudere qui questa storia. Di sicuro, io adesso mi taccio. Non so se si è capito, ma questo pomeriggio mi è costato sei mesi di vita. Avrei preferito mille volte darle un’intervista per parlare di calcio e della Roma, che porto sempre nel cuore».


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