Il primo dei due derby d'Europa, perché così ormai dobbiamo chiamarlo, lo vince il Feyenoord. I precedenti tra la squadra olandese e la Roma cominciano ad essere tanti e si stanno concentrando tutti in questi ultimi anni. Fino ad oggi ne è sempre uscito vittorioso il club giallorosso, che nella stagione precedente a Tirana nella finale di Conference League ha avuto la meglio sulla squadra di Slot grazie alla rete di Zaniolo. Stavolta, perlomeno al termine dei primi 90 dei 180 o più minuti che si giocheranno in questo doppio scontro, a sorridere è il Feyenoord, che vince il primo round grazie ad un gol di Wieffer e ad un pizzico, forse anche più di un pizzico, di fortuna. La Roma colpisce un palo dal dischetto e una traversa con salvataggio sulla linea annesso, in più deve fare i conti con gli infortuni di Dybala ed Abraham. Un vero disastro. L'unica nota positiva della serata, a questo punto, è la sconfitta con un solo gol di scarto, che rende comunque possibile la rimonta allo Stadio Olimpico. 

Ovviamente Mourinho parte con la formazione migliore possibile, schierando Rui Patricio tra i pali, Ibañez, Mancini e Smalling in difesa, Zalewski, Cristante, Matic, Pellegrini e Spinazzola a centrocampo e la coppia Dybala-Abraham lì davanti. Come previsto, i giallorossi lasciano il pallino del gioco in mano agli olandesi, cercando poi di sfruttare qualche spazio in contropiede che una squadra offensiva come il Feyenoord tende a lasciare. Nei primi 25 minuti di gioco la Roma sembra essere in pieno controllo della situazione, i padroni di casa palleggiano ma lo fanno in maniera inconsistente, in più risultano essere anche poco precisi. Le prime occasioni, prima al minuto 9 e poi al minuto 20, sono entrambe per gli ospiti. Prima Bijlow si oppone ad un buon colpo di testa di Cristante, poi Dybala non sfrutta a dovere una punizione dal limite molto interessante. Al minuto 25 la Joya è costretta al cambio per un problema muscolare, Mourinho manda dentro El Shaarawy. Il Feyenoord, uscita la stella giallorossa, sembra prendere fiducia, accelera il ritmo e trova qualche varco in più. Al 26esimo Jahanbakhsh calcia di poco a lato, la stessa cosa succede al minuto 33 con Geertruida e al minuto 39 in seguito ad una mischia furibonda in area di rigore. L'episodio che può svoltare il match, tuttavia, arriva al minuto 42 ed è in favore della Roma. Sugli sviluppi di un corner Wieffer impatta il pallone con il braccio, per il direttore di gara giustamente è calcio di rigore. Sul dischetto, assente Dybala, va Pellegrini, che però colpisce il palo. 

All'intervallo Mourinho lascia il Capitano in panchina, sostituendolo con Wijnaldum. A partire forte, rinvigorito anche dal rigore sbagliato, è il Feyenoord, che al minuto 9 della ripresa trova la via del vantaggio. Idrissi si libera di Zalewski ed effettua un cross nei pressi del limite dell'area di rigore dove sbuca Wieffer, che con una bella conclusione al volo batte un incolpevole Rui Patricio e fa 1-0. I giallorossi reagiscono e vanno vicini al pareggio con Abraham, che poco dopo deve arrendersi per un problema alla spalla. Dentro Belotti. Il Gallo al minuto 17 effettua la prima conclusione della sua partita, larga. A metà secondo tempo, poi, continua a piovere sul bagnato. La porta è stregata. Zalewski batte un calcio d'angolo sul quale svetta Ibañez, il colpo di testa del brasiliano viene salvato sulla linea da quello di Idrissi, che poi sbatte sulla traversa per poi ricadere sulla linea. Incredibile. Cinque minuti più tardi, su un buon suggerimento di Spinazzola è El Shaarawy a sbucciare il pallone da buona posizione e a sprecare tutto. La Roma gioca e crea occasioni, lo stesso fa il Feyenoord in ripartenza. Kokcu sfiora il palo, poi Rui Patricio respinge su Paixao. Dall'altra parte, invece, ad impegnare Bijlow è El Shaarawy. Al minuto 42 l'ultima occasione del match capita sui piedi di Wijnaldum, che dalla distanza lascia partire un destro che sfiora l'incrocio dei pali. Il triplice fischio sancisce la sconfitta della Roma, ma la sfida è ancora apertissima.


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