Se la Roma è ancora in piena zona Champions al terzo posto in classifica, ampio merito stavolta è di Ola Solbakken, che nelle prime uscite da quando veste la maglia della Roma non ha mai impressionato Mourinho e i tifosi romanisti. Alla prima chance da titolare, il norvegese ex Bodö/Glimt ha ripagato la fiducia dello Special One e ha trascinato la sua squadra verso tre punti pesantissimi. Ancora più pesanti, inoltre, se pensiamo alle tante assenze in casa Roma e ai quattro risultati utili consecutivi dai quali veniva l'Hellas Verona. La squadra di Zaffaroni anche allo Stadio Olimpico ha dimostrato di essere viva e di potersi giocare la salvezza fino all'ultima giornata. 

Orfana di Dybala e Pellegrini, la Roma scende in campo con Solbakken ed El Shaarawy alle spalle di Abraham, recuperato in extremis dopo l'influenza della scorsa notte. Tuttavia, la gara del centravanti inglese dura solamente un quarto d'ora, perché dopo è costretto ad abbandonare il terreno di gioco per un durissimo colpo allo zigomo rimediato in una mischia all'interno dell'area di rigore avversaria. Al suo posto dentro Belotti. L'attacco è completamente stravolto, ma i giallorossi non sembrano viaggiare male. I più in palla sembrano El Sharaawy e Spinazzola, che sulla corsia di sinistra si accendono spesso ed impensieriscono la retroguardia avversaria. Sulla corsia di destra, a distanza di mesi dopo la trasferta contro il Sassuolo, si rivede anche Karsdorp, ancora non perfettamente in forma dopo aver perso per forza di cose il ritmo partita. Nei primi minuti del match si registrano un'occasione per parte, sponda giallorossa per Solbakken, che spara alto, e sponda veronese per Tameze. La prima grande chance per i padroni di casa arriva al minuto 36, con Montipò che respinge prontamente in calcio d'angolo una buona conclusione di Spinazzola. Dopodiché, Cristante imposta ed è proprio Spinazzola a servire con un assist al bacio Solbakken, che con il sinistro ad incrociare fulmina Montipò e porta in vantaggio la Roma. 

All'intervallo Zaffaroni, nonostante una buona prova, sostituisce Hien già ammonito. In campo vanno Lasagna e Braaf. La Roma abbassa il baricentro, si compatta dietro e tenta di sfruttare le ripartenze, il Verona invece gestisce il pallino del gioco cercando di trovare pertugi per far male alla squadra di Mourinho. Bove finisce la benzina e Cristante comincia a tirare il fiato, motivo per il quale l'Hellas comincia a rendersi più pericoloso, prima con Dawidowicz e poi con Doig. Entrambi, però, sprecano malamente. Lo Special One decide di spostare Zalewski in avanti per cercare di ridare imprevedibilità all'attacco, ma le occasioni da gol vere e proprie sono poche, praticamente nulle. Tanto agonismo e tanta lotta, alla quale nei minuti finali si aggiunge anche Wijnaldum, stavolta entrato decisamente meglio rispetto alle trasferte di Lecce e Salisburgo. La Roma riesce a proteggere il vantaggio e a portare i tre punti a casa, mentre l'Hellas resta nella zona bassa della classifica. 
 


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