Gazzetta dello Sport: La Roma è José Mourinho e José Mourinho è la Roma. Il tecnico ha preso il cuore, l’anima, la strategia, dovendo accettare come limite solo quello del portafoglio, scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport. Dopo il derby il tema arbitrale offusca quello della rosa, che forse è agli ultimi posti come qualità fra quelle allenate dallo Special One, ma che sta trovando uno spirito di gruppo importante. L’unione si vede anche nei momenti tristi o nelle prese di posizioni scomode. Nel primo caso ieri, compresi Mourinho e Pinto, hanno partecipato al funerale del papà di Zalewski. Il portoghese ha attaccato duramente Guida e l’utilizzo del VAR fatto nel derby, così come aveva fatto con Rapuano dopo il rosso a Pellegrini. Il club dei Friedkin è compatto dietro al proprio allenatore, parlando di “sperequazioni” tra il giudizio del fallo del capitano e quello di Leiva, ma anche quello di Bonaventura ad Udine. Senza parlare del rigore non dato a Zaniolo per fallo di Hysaj. La Roma si sente defraudata. L’aspetto tecnico però è un’altra cosa. Alcuni sembrano stanchi, anche perché alcuni protagonisti della scorsa stagione o presunti talenti si dividono tra panchina e tribuna.

Il Messaggero: Il gesto di Zaniolo finisce sul tavolo del Giudice Sportivo. Uscendo dal campo al fischio finale nel derby, Nicolò - per replicare agli insulti ricevuti dagli spalti - si è toccato gli attributi abbinandoci poi le classiche corna. Atteggiamento che non è passato inosservato né in tribuna tantomeno agli ispettori della procura federale in campo che lo hanno inserito nel referto "per espressioni sconvenienti e offensive nei confronti dei tifosi avversari", scrive Stefano Carina su Il Messaggero. Ora il fascicolo passa nelle mani di Gerardo Mastrandrea che dovrà decidere nel merito. A Trigoria, almeno ieri, non si respirava grande inquietudine. La serenità è dovuta ai numerosi precedenti che non hanno mai portato ad una squalifica ma, al massimo, ad un'ammenda. Il 30 ottobre 2019, ad esempio, Balotelli si rivolse con il dito medio nei confronti dei tifosi interisti: né multa, né squalifica. Copione che è ripetuto per Calabria (il 18 ottobre 2020, dito medio verso la panchina del Milan) e De Rossi (30 aprile 2017, gesto simile a quello di Zaniolo): anche in questi due casi nessuna penalità. La preoccupazione principale di Zaniolo dovrebbe esser quella di recuperare dal leggero affaticamento muscolare che lo ha costretto domenica a lasciare il campo a 13 minuti dalla fine. Giovedì contro lo Zorya non giocherà, pronto a riprendersi il posto contro l'Empoli.  Lo Zaniolo uscito dal derby è una delle poche note liete. E, insieme al ritorno di Pellegrini, la base dalla quale ripartire.


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