Fabio Gallo, ex allenatore dello Spezia, ora al Potenza, ed ex calciatore, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di DIESROMAE. Queste le sue parole: Com’è la giornata tipo di un allenatore che ha concluso il campionato? “Le mie giornate sono molto serene visto che ci sono i campionati ancora in attività. Non si muove nulla a livello di calciomercato fino al termine di tutti i tornei”. Come dovrà affrontare la partita la Roma? “Lo Spezia è una squadra difficile da affrontare nonostante abbia già raggiunto una salvezza straordinaria. La Roma dovrà fare una partita importante e le aquile daranno il massimo. Servirà tanta concentrazione ai giallorossi”. Lo Spezia, dunque, non regalerà nulla? “Non esiste più quel tipo di calcio perché molti giocatori colgono ogni occasione per mettersi in mostra, soprattutto chi ha avuto poco spazio durante l’anno. Le partite sono vere fino alla fine e la Roma dovrà affrontare la gara a nervi saldi perché lo Spezia non regalerà nulla”. Che cosa ne pensa dei giovani talenti dello Spezia? “Maggiore, Vignali e Bastoni li ho allenati durante la mia esperienza con la Primavera dello Spezia, poi sono andato via e li ho ritrovati qualche anno più tardi al mio ritorno; erano migliorati molto. In Serie B si sono fatti largo in maniera importante e quest’anno, in A, non hanno deluso le aspettative”. Chi è stato il suo ‘figlio prediletto’? “Tra tutti quelli che ho citato, Simone Bastoni è cresciuto moltissimo. Lo reputo il mio ‘figlio prediletto’ perché è colui il quale ho allenato per più tempo rispetto agli altri”. Qual è il suo bilancio della stagione della Roma? “La Roma poteva fare molto meglio di così. In quella piazza è difficile giocare ma se si vuole fare strada lì, ci si deve abituare a quel tipo di pressione. I tanti infortuni e le varie polemiche tra squadra e allenatore, come quella di Dzeko, hanno rovinato la qualità del lavoro”. Le piace Fonseca? “Fonseca mi piace. Ho avuto modo di conoscerlo in un’amichevole lo scorso anno quando ero alla Ternana ed è sia umanamente che tatticamente un ottimo profilo”. Che tipo di allenatore è Vincenzo Italiano? “Italiano è un allenatore che sta facendo molto bene e che si merita tutti gli apprezzamenti con cui lo stanno omaggiando”. Qual è stata l’arma in più dello Spezia nella conquista della salvezza? “Le armi in più sono state molteplici: la continuità data al lavoro dell’allenatore e la permanenza dei giocatori cardine che hanno dato supporto ai nuovi arrivati. L’aiuto della piazza è stata la ciliegina sulla torta”. Che cosa si aspetta da Mourinho? “Mi vengono i brividi a parlare di Mourinho ma negli ultimi anni non ha fatto bene. Sicuramente deve dare una filosofia di gioco e scegliere i giocatori giusti per il suo progetto. Non so se riuscirà a vincere al primo anno perché, per poterlo fare, serve tanta programmazione. Nemmeno Conte con l’Inter ci è riuscito: ha impiegato due anni e ha dovuto sacrificare il suo cammino in Chamions League nella stagione corrente”. E’ mai stato vicino a vestire la maglia della Roma? “Sfortunatamente non sono mai stato vicino a un approdo nella Capitale. Ero un giocatore troppo scarso (ride, ndr)”. Martina Stella

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