Per Ibañez il derby della Capitale è diventato un incubo, tanto da aver portato i tifosi della Roma a chiedere a gran voce di non rivedere mai più il difensore brasiliano in campo durante una stracittadina. Le ingenuità del numero 3 giallorosso nelle gare disputate contro la Lazio in questi anni quasi non si possono più contare sulle dita di una mano, questa è un'altra che si aggiunge. I biancocelesti si aggiudicano anche il derby di ritorno, con lo stesso risultato di quello d'andata e con lo stesso protagonista. Se all'andata il marcatore era stato Felipe Anderson, stavolta è stato Zaccagni, ma il mandante resta sempre e comunque Roger Ibañez. Dopo essersi fatto scippare il pallone che qualche mese fa è valso il definitivo vantaggio biancoceleste, l'ex difensore dell'Atalanta nella prima mezz'ora di gioco ha ricevuto due ammonizioni, che lo hanno costretto ad abbandonare il terreno di gioco anticipatamente e a lasciare la sua squadra in inferiorità numerica per due terzi di partita. Questo ha portato la Roma ad abbassarsi ancora più del solito e a fare ancora più fatica ad andare al di là della propria metà campo. Dopo una resistenza durata diversi minuti, il colpo da biliardo di Zaccagni ha fatto crollare il muro romanista e ha regalato tre punti pesanti ai suoi. 

Mentre Sarri conferma le previsioni della vigilia mettendo Felipe Anderson falso 9 e scegliendo Marusic al posto di Lazzari sulla corsia di destra, Mourinho lancia Belotti al centro dell'attacco e Wijnaldum a centrocampo. Il primo squillo del match è proprio dell'olandese, che dalla lunga distanza calcia di poco a lato. Da quel momento in poi, la Lazio prende sempre più campo e vince qualche duello in più in una partita fondamentalmente bloccata che ha registrato solo un tiro da fuori di Zaccagni bloccato da Rui Patricio. La svolta arriva al minuto 32, quando Ibañez, già ammonito, entra in ritardo su Milinkovic a centrocampo e si fa ingenuamente espellere. La Roma si compatta dietro e non esce più, la Lazio gira palla senza creare particolari occasioni da gol. 

All'intervallo Mourinho è costretto a chiamare fuori Dybala e ad inserire Llorente, così da dare più copertura. L'obiettivo della Roma è chiarissimo: arroccarsi negli ultimi 30 metri e cercare qualche spunto in contropiede. I biancocelesti alzano il ritmo nel palleggio e cominciano a chiamare in causa Rui Patricio, che si distingue egregiamente su Luis Alberto, Pedro e Felipe Anderson. L'estremo difensore giallorosso, però, non può nulla sul destro chirurgico di Zaccagni, che sfrutta l'errore in marcatura di Zalewski. I giallorossi hanno ben poco da difendere ormai, perciò Abraham e Matic subentrano a Belotti e Wijnaldum. Dopo pochi istanti sugli sviluppi di un corner la Roma trova la via del pareggio con un autogol di Casale, ma il VAR annulla per un fuorigioco di Smalling. I ragazzi di Mourinho chiudono con un 4-2-3 alla caccia del pari mandando in campo anche El Shaarawy e Solbakken, ma i pericoli veri e propri creati dalle parti di Provedel sono prossimi allo zero. Finisce così, con la Roma che perde il secondo derby su due e con la Lazio che allunga anche in classifica, andando cinque punti sopra i propri cugini. 
 


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