Josè Mourinho (photo Bertea)
Josè Mourinho (photo Bertea)

Josè Mourinho, allenatore della Roma, ha parlato in conferenza stampa dopo la vittoria per 4-0 contro il Bodo/Glimt:

E' stato l'ultimo allenatore a vincere una Coppa Europea con un'italiana, oggi è l'unica italiana in Europa. Cosa pensa? E sul Leicester?
"Penso solo alla Roma, alla società ed alla gente. Dobbiamo dare tutto. E' triste che siamo noi gli unici in Europa ma è anche una responsabilità. Leicester? E' di Premier League, la competizione più forte. Hanno due squadre in semifinale di Champions. Loro vengono dall'Europa League ed hanno vinto la Coppa Nazionale. Ma abbiamo una possibilità, tutto è possibile".

Aveva detto che il campionato era più importante della Conference League. E' ancora così?
"Si. Lunedì la Serie A diventa la competizione più importante. Napoli ed Inter giocheranno per vincere lo scudetto. Noi giocheremo per finire quinti e vogliamo rispetto, anche da voi".

Quali sono le varie componenti, in ordine, più importanti stasera? Tra tattica, tecnica, ambiente e individuale.
"Siamo stati aggressivi, alti e non abbiamo avuto avuto di fare ciò. Tutte le componenti sono state importanti, senza ordine, tutte allo stesso modo. Era obbligatorio giocare con molta intensità e l'abbiamo fatto bene. Abbiamo giocato bene e abbiamo meritato. Dopo cinque minuti non c'era più storia. Li abbiamo rispettati (il Bodo) e meritano rispetto perchè hanno fatto un grande percorso. Meritano rispetto ma hanno perso un pò contatto della realtà dopo i tre risultati precedenti"

"Quando una squadra non perde per tre partite consecutive contro un'altra squadra si può perdere un poco il senso della realtà. Alla prima per noi è stato un disastro ma avevamo solo due titolari, la seconda un pareggio ma non eravamo al completo. La sconfitta di settimana scorsa è stata merito loro, ma oggi si è vista la realtà. Questa è la realtà, la Roma è superiore. Ma a loro va dato grande merito"

Ci può dire come ha fermato tatticamente il Bodo?
"Pressando alto e non lasciando che giocatori normali sembrassero fenomeni. Linea alta. tanto pressing, cambi di gioco e testa. Sapevamo e sentivamo che la partita fosse decisiva. Auguro un buon viaggio di rientro ai norvegesi".


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