Tammy Abraham in azione (photo Bertea)
Tammy Abraham in azione (photo Bertea)

Il Tempo: A turbare Mourinho, oltre nelle questioni arbitrali, sono i problemi di infermeria. Dopo aver trascorso in apnea la vigilia della gara con la Juventus a causa della contusione rimediata da Abrahamin Nazionale, in vista del Napoli c’è un altro punto interrogativo per quanto riguarda un giocatore fondamentale per il portoghese. Nonostante la risonanza a cui Nicolò Zaniolo si è sottoposto nella notte tra domenica e lunedì abbia escluso la presenza di lesioni, nel ginocchio sinistro del giocatore è stato comunque rilevato un piccolo versamento che mette a forte rischio la presenza con il Napoli. Come riporta Il Tempo, lo Special One e il suo staff cercheranno di fare il possibile per averlo in campo contro gli azzurri, ma la priorità è non correre alcun tipo di rischio, motivo per cui Zaniolo potrebbe essere tenuto a riposo qualche giorno in più. Se si sceglierà la strada della cautela, il numero 22 potrebbe saltare anche il turno infrasettimanale con il Cagliari per ritrovarlo per la sfida con il Milan del 31 ottobre.

Corriere della Sera: Ci sarà un turnover massiccio, domani sera in Norvegia, nel match di Conference League che i giallorossi giocheranno contro il Bodø Glimt. Mourinho lascerà a riposo gran parte dei titolari in vista del big match di domenica all’Olimpico contro il Napoli, e darà spazio alle seconde linee, come riporta Gianluca Piacentini sul Corriere della Sera. A partire da Darboe, con il rinnovo contrattuale in dirittura d’arrivo, che oggi alle 19 sarà in conferenza stampa con Mou. Il gambiano farà coppia con uno tra Diawara e Villar. Sulla trequarti spazio a Carles Perez, El Shaarawy e uno tra Pellegrini e Shomurodov. Qualche problema in difesa: a sinistra ci sarà Calafiori, al centro Kumbulla (con uno tra Ibanez e Mancini) mentre a destra Karsdorp dovrebbe osservare un turno di riposo: al suo posto potrebbe giocare Reynolds, un centrale (Ibanez) o Calafiori, con Vina confermato a sinistra.

La Repubblica: Però c’è una cosa: è stato Veretout a sbagliare il rigore, non Orsato. La rabbia andiamo pure a seppellirla nella stanza delle speranza: ci sarà una stanza delle speranze a Trigoria. Come quasi sempre le capita, la Roma è uscita inviperita e offesa dallo stadio della Juventus, scrive Enrico Sisti su La Repubblica. Roma che ha un vulnus nella propria, leggendaria suscettibilità di fronte all’applicazione, corretta o meno, delle decisioni arbitrali. Se gli scontri con la classe arbitrale fossero vitali, la Roma avrebbe dovuto abbandonare il calcio ai tempi di Michelotti. Lo sanno anche i sassi che nella vita di una squadra di calcio ci sono più torti subiti che fili d’erba attaccati alle suole degli scarpini. E che in entrambi i casi c’è di mezzo il fango. È tuttavia una guerra inutile, logorante per i nervi, una guerra che annebbia il cervello facendo perdere di vista la fisionomia dei veri avversari. Non Orsato. O Rocchi che lo ha designato. La Roma dell’altra sera non meritava di perdere. Lo ha confermato Allegri. Ma al tempo stesso non ha spinto a sufficienza, non ha abbastanza calciato in porta, creato, vissuto dalla parte sana del pallone, là dove si pratica un’aggressività di sistema che produce fatti. Riguardo agli errori di Orsato (il non aver dato il vantaggio sull’azione del rigore e la successiva, cattiva interpretazione del regolamento a parole) la società ha scelto ufficialmente la linea del silenzio. Ma già adottare una linea è segno che sotto la ceneredivampa il fuoco. E infatti si parla di dossier da spedire in Lega. Forse ci danno vinta la partita di Turone. Piuttosto si rifletta sul fatto che nonostante l’equilibrio nuovo, a questo punto del campionato la Roma di Mourinho ha due punti in meno. Di chi? Della Roma di Fonseca dello scorso anno. Già, sembra una battuta di spirito.


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