Le parole di Mourinho in conferenza stampa: 

Lei spesso mette in evidenza i cambiamenti del calcio italiano. La Roma sembra aver iniziato questo percorso parallelo, però Napoli e Milan hanno preso solamente 2 e 3 gol.
“Il risultato è la cosa più importante. Equilibrio è la base di tutto. Secondo me è impossibile essere al top senza essere completi. Devi difenderti bene e non concedere troppi gol. Allo stesso tempo devi segnare per vincere. Quando ho parlato di cambiamento è per la qualità del gioco e la proposta delle squadre. Gli allenatori vogliono giocare bene. Io sono uno che pensa al risultato, ma si può cercare di fare le due cose. La maggioranza delle proposte di gioco in Serie A è per farlo bene.”

In coppa ha giocato Darboe, pensa anche domani dato che Cristante è diffidato?
“Non guardo queste cose. Darboe ha avuto un percorso con noi. Quando ha giocato con Paulo (Fonseca) non c’erano alternative. Quando è entrato con noi lo ha fatto bene. Lui ha una qualità di gioco molto grande che all’inizio non ha mostrato. A poco a poco ha imparato e gli è tornata la fiducia. Contro lo Zorya avevamo tante alternative come Diawara e Villar o Bove ma abbiamo pensato a lui. La risposta è stata molto buona, difensivamente è stato concentrato e ha avuto grande criterio con la palla. Mi è piaciuto davvero tanto. Non si può dire che abbiamo guadagnato un giocatore ma la mia fiducia su di lui cresce.”

Rimasto sorpreso dalle mancate convocazioni di Mancini e Zaniolo?
“Aspettare o non aspettare non è il mio lavoro. L’Italia ha un commissario tecnico con grande responsabilità e che ha tanti giocatori per scegliere. Rispetto le sue decisioni sia se va un calciatore nostro o dieci è la sua scelta. Penso sempre che i calciatori preferiscono andare in nazionale perchè per loro è un orgoglio. Se rimangono qui però sono protetti e non hanno partite da giocare o da stare in tribuna. Questo può essere comunque positivo.”

L’Empoli ha subito meno tiri in porta della Roma. Il fatto che la squadra concede troppo dipende da errori individuali o da un’abitudine della squadra? Quanto manca all’equilibrio?
“La cosa più facile nel calcio è difendere bene. Soprattutto se lo si fa a costo delle scelte offensive. Noi però vogliamo una squadra che crea, segna e difende bene. Non sono ipocrita, mi interessa sapere come difendiamo soprattutto perchè in due partite fuori casa abbiamo segnato due gol e perso. Una squadra equilibrata non lo fa. Non penso agli errori individuali ma alla fotografia completa. Come squadra dobbiamo essere equilibrati. Questo quando non vuoi prescindere dalla tua zona offensiva servirà un po’ più di tempo per la difesa. Due partite in trasferta e sei gol subiti sono troppi, stiamo lavorando su questo. Anche oggi al secondo giorno di riposo e intensità bassa abbiamo lavorato. Sappiamo come gioca l’Empoli e le sue qualità. In Italia è quella che ha fatto più cross dopo sei partite e la seconda per tiri da fuori. Abbiamo lavorato su questo.”

Spalletti prima ha detto che le nazionali devastano i club. Anche lei la pensa così? 
“Non voglio commentare le parole del mio amico Spalletti, lui ha un’opinione. Noi siamo qua e ci interessa il club, loro sono in nazionale ed è più importante quella. Penso che alcune cose possono migliorare ma la nazionale è una grande passione per tutti i paesi. Io non capisco come sia possibile che in Sud America si gioca il giovedì sera che per l’Europa sarebbe il venerdì mattina. Pensavo che l’ultimo giorno per giocare fosse sempre il mercoledì ma lì si gioca il giovedì. Ora le nazionali fanno la selezione di 35-40 giocatori per 2/3 partite e 15 sono là e non giocano e si allenano a bassa intensità. Sarebbe preferibile che questi giocatori restassero con i loro club. Però la foto generale della situazione non è per me. Quando parliamo di Juventus-Roma avremo Vina, Cuadrado e Bentancur che giocheranno venerdì in Brasile. Sono delle cose che o non le guardano o non vogliono farlo.”

Roma ed Empoli non hanno mai pareggiato. Casualità?
“Penso che sia una casualità, vittoria o pareggio non dipendono dalla proposta di gioco ma dai dettagli. Una cosa è entrare per pareggiare o riuscire a farlo. Vado in una partita per non perdere o il pareggio. Questi non siamo noi così come non lo è l’Empoli. Per esempio contro il Sassuolo la differenza tra pareggio e vittoria è stata un gol al 90esimo. Non penso sia una differenza di gioco.”

L’Empoli è propositiva ma potrebbe cambiare. Quanto è importante cambiare gli scenari durante una partita?
“Io anche lo faccio. Il risultato è importante e una squadra può cambiare il pensiero del gioco durante la sfida. Anche nella mia opinione, se una squadra ha questo potenziale è una buona formazione. Se la squadra vuole cambiare il risultato è importante. Quando dovevamo segnare abbiamo provato a prendere rischi e non aver paura di prendere un altro gol. Questo è il gioco e la bellezza del calcio. C’è anche un altro fattore che alcuni non capiscono: qualche volta giochi diversamente per merito dell’avversario che ti crea difficoltà inaspettate. Per esempio se giochi troppo basso può dipendere anche dall’avversario.”

Sempre complicato nel calcio parlare di tempo, ma nonostante la sconfitta del derby i tifosi della Roma riempiranno l’Olimpico
“Posso ringraziarli come faccio dal primo giorno per l’appoggio a me e alla squadra. Una dimostrazione chiara di romanismo. Dico sempre che è facile essere tifoso di una squadra che vince, più difficile esserlo di una che non vince titoli. Anche per me è una dimostrazione di fiducia verso la squadra. Con questo voglio dire che abbiamo perso due partite ma dove abbiamo avuto voglia, qualità e atteggiamento giusti. Penso che al tifoso questo piace. Per questa ragione penso che questa empatia sia per il profilo di gioco e partita che abbiamo. Le due partite che abbiamo perso lo abbiamo fatto nel loro campo cercando il pari. Questo la gente lo capisce. Penso che è tempo per i romanisti di capire che c’è un processo e non come gli ultimi anni dove le opinioni di fuori e anche qualche parole dei giornalisti sono state critiche. Di questo non c’è bisogno e magari viviamo maturità nel club e nel modo di essere romanisti. Noi andiamo nella giusta direzione. Il tempo è importante, c’è differenza tra noi e i top nei punti negli ultimi anni.”

Pochi minuti fa il rinnovo di Pellegrini, un suo commento
“Dal momento che ho sentito che i Friedkin non volevano perdere uno come lui e quello che significa. Lui è romano e romanista e io ho deciso di fare capitano. Dal momento che ho sentito che per i Friedkin era chiaro e Lorenzo mi ha detto faccia a faccia che sarebbe rimasto sicuro. Dopo era tutto nelle mai di Tiago Pinto e del procuratore di Lorenzo. Era un processo che si sapeva che finisse così. Secondo me la decisione giusta per Lorenzo e la società. Lui è importante per noi per la stabilità. Io sono qui per 3 anni e lui è qui per stare nel nucleo duro e italiano con esperienza come Mancini e Cristante. Questo è per costruire anche il gruppo. Siamo insieme, lavoriamo insieme e arriveremo dove vogliamo con tranquillità.”


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