Roger Ibanez (photo Bertea)
Roger Ibanez (photo Bertea)

Roger Ibanez è stato convocato per la prima volta dal Brasile per le partite contro Ghana e Tunisia.
Il difensore verdeoro ha rilasciato un'intervista a Globo Esporte: "Devo solo dire grazie a Mourinho. Da quando è arrivato a Roma, mi ha dato fiducia lasciandomi libero di fare ciò che voglio in campo. Mi ha dato consigli, mi ha detto cosa fosse giusto da fare in determinate situazioni, è stato importante per la mia carriera. E quando ha parlato col CT Tite potrebbe averlo influenzato nella scelta, lo ringrazio". 

Dov'eri quando hai ricevuto la notizia della convocazione?
"È stato un momento inaspettato. Ero a casa, sdraiato sul divano con la mia famiglia guardando la tv quando, all'improvviso, mio cognato mi dà la notizia. Non ci potevo credere. Un momento molto emozionante, vissuto insieme alla famiglia". 

Qual è stata la tua reazione in quel momento?
"Euforia totale. Il telefono non smetteva di squillare, arrivavano dei messaggi, arrivava di tutto. Tutti erano molto felici, felici per me, dando sempre il massimo supporto in modo che potessi arrivare qui bene, felice e ambientarmi rapidamente".

Eri monitorato da tempo e, recentemente, anche dal vivo dagli assistenti di Tite. Quando hai iniziato a credere che la convocazione fosse possibile?
"Ogni giocatore brasiliano lavora per farsi notare dalla Nazionale. Non ho mai smesso di crederci. Quando ho visto che la visibilità era aumentata, ho iniziato a lavorare ancora più duramente e, grazie a Dio, è arrivata la chiamata".

La tua esperienza in Italia, scuola riconosciuta per la sua forza difensiva, quando pensi ti abbia aiutato nella tua crescita? 
"Una scuola importante per i difensori, il posto giusto per un difensore per imparare e ho imparato molto nell'anno trascorso all'Atalanta, essenziale per adattarmi al calcio italiano. Nel corso del tempo, ho maturato esperienza giocando molto".

Tite ha evideniato la tua duttilità. Per te è facile muoverti dal centro della difesa alla fascia sinistra? 
"A Roma ho anche giocato qualche partita come terzino sinistro o, comunque, in una posizione più allargata che assomigliava a quella del terzino. Non è complicato, bisogna solo capire cosa ti chiede il mister e provare a farlo".

Oltre alla prima convocazione, recentemente hai vinto la Conference League, sei diventato padre per la seconda volte e ti sei sposato. Sei nel momento migliore della tua vita? 
"Senza dubbio, tra carriera e vita personale è uno dei miei migliori momenti. Mi sono spostato, abbiamo due bambini, un maschio e una femminina, le nostre gioie. La vittoria della Conference League è stata incredibile, il mio primo titolo internazionale, qualcosa che non puoi spiegare. Sicuramente, è uno dei migliori momenti della mia vita, sperando ce ne siano anche altri". 


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