Manifestazione Io Apro, il giorno dopo
Tra slogan e bandiere tricolore però, i manifestanti hanno rivendicato il loro diritto a lavorare. "Siamo famiglie - hanno ribadito dal megafono -, non siamo delinquenti, siamo persone che lavorano 14 ore al giorno"
E al grido di “siamo lavoratori” e “libertà” hanno proseguito con il tentativo di procedere in corteo verso piazza Montecitorio ma sono stati respinti dagli agenti in tenuta anti-sommossa, mentre il gruppo di "IoApro" provava a mantenere le distanze dal movimento di estrema destra.
I momenti più delicati si sono registrati quando l'ultimo presidio dei manifestanti ha sfilato in corteo su via del Corso fino a piazza del Popolo. Lì hanno bloccato il traffico sul Muro Torto, arteria a grande scorrimento di Roma, finendo per essere caricati dalle forze dell'ordine.
La lunga giornata di scontri e tensioni si è chiusa con l'incontro di una delegazione al Ministero dell'Economia, ricevuta dal sottosegretario Claudio Durigon. Un'interlocuzione per raccogliere le richieste dei manifestanti e cercare di placare l'ira di una categoria ormai allo stremo, dopo un anno tra chiusure e divieti.
"Dall'incontro con il sottosegretario Durigon è emerso che l'intenzione del governo è quella di valutare eventuali riaperture con il ritorno alle zone gialle - ha detto Carriera, uno dei leader del movimento 'Io apro' -. La decisione si prenderà sulla base dei dati che arrivano il venerdì, e noi fino a quel giorno continueremo a protestare"