Ztl aperte a Roma e scoppia la bufera politica. La chiusura della Ztl finisce sul tavolo del prefetto Matteo Piantedosi. «Sto portando la documentazione del voto in Aula - ha dichiarato all’indomani dell’Assemblea capitolina, Marcello De Vito - Da parte mia è un atto dovuto, la maggioranza si è espressa a favore dell’apertura».

Nonostante questo però le Ztl sono state aperte «Siamo al punto più basso della parabola dell’amministrazione M5S a Roma» dichiara la deputata di Forza Italia, Annagrazia Calabria. «La sindaca continua a prendersi gioco dei consiglieri comunali e dei cittadini di Roma — dichiara Bruno Astorre, segretario Pd Lazio —. Un tale schiaffo alle istituzioni democratiche non è più tollerabile, Raggi riveda la sua posizione». Dalla giunta a rispondere è l’assessore al Turismo, Andrea Coia: «Strumentalizzazioni da esponenti politici che si concentrano sulla pagliuzza e non si preoccupano della trave».

La questione in realtà è molto più pratica e semplice. Il blocco Ztl è stato stabilito anche se bar, negozi e ristoranti sono vuoti per le restrizioni dell’emergenza Covid e mentre vanno in scena le proteste a Montecitorio dei commercianti che chiedono di riaprire le attività i Nas hanno trovato tracce di Covid su 11 bus ATAC. Da qui la richiesta di riaprire i varchi per dare la possibilità di circolare in tranquillità con mezzi privati e non rischiare ulteriori contagi per lo meno fino al 30 aprile periodo in cui Roma sarà in zona arancione. Anche i presidi delle scuole hanno chiesto di riaprire i varchi per agevolare l’arrivo dei ragazzi in classe con mezzi propri. La giunta di Virginia Raggi in ogni caso ha stabilito la chiusura al traffico nell’area centrale e per modificare il provvedimento è necessaria una nuova ordinanza. Quindi niente accesso per le auto al centro storico, Tridente, Trastevere, Testaccio, San Lorenzo. Nonostante le richieste e il voto contrario dell’assemblea.

Martedì 6 aprile infatti la maggioranza dei consiglieri in Assemblea capitolina (48 in totale, 24 con Raggi e 24 all’opposizione) ha votato per riaprire la Ztl almeno fino al 30 aprile (data di scadenza del decreto ministeriale). E il presidente dell’Assemblea, Marcello De Vito (M5S) definendo la decisione da «integralismo inutile» mercoledì mattina si è recato dal prefetto. Nei prossimi giorni inoltre chiederà la sfiducia dell’assessore Pietro Calabrese (anche lui M5S).

Il fuoco sulla maggioranza pentastellata in Campidoglio quindi si riaccende, pochi giorni dopo la maratona in Aula Giulio Cesare per approvare il contestato piano industriale di Ama, approvato con molte polemiche dopo due settimane e 80 mozioni.

«Trovo molto grave che la giunta Raggi e in particolare l’assessore Pietro Calabrese — ha attaccato De Vito — non abbiano dato seguito alla volontà dell’Assemblea capitolina che nella seduta di ieri (martedì 6 aprile, ndr) con 21 voti a favore, 19 contrari e 1 astenuto ha votato la mozione - debitamente trasmessa alla giunta in serata - per lo stop alla Ztl almeno fino al 30 aprile, in attesa delle prossime determinazioni del governo».

La mozione sottoscritta da De Vito era stata presentata dal consigliere Andrea De Priamo di Fratelli d’Italia e votata favorevolmente da tutti i consiglieri del Pd e da due pentastellati, Eleonora Guadagno e Maria Teresa Zotta. « Un gesto gravissimo e senza senso, che probabilmente sarà utile alla Raggi per imporsi nelle beghe del suo partito ma che di certo penalizza i romani» dichiara il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. «Aprire e chiudere la zona a traffico limitato non è scelta che aiuta i romani — ha tuonato Svetlana Celli, della Lista Civica RTR, — né le attività produttive presenti in centro storico».

Oggi, nel rispetto delle prerogative che il mio ruolo impone — continua De Vito —, scriverò al prefetto trasmettendo la mozione con le risultanze della votazione di martedì invocandone la pronta applicazione a tutela del commercio e della salute dei cittadini romani». Il presidente chiarisce: «L’Assemblea è l’organo degli eletti romani, non un generico insieme di pigiabottoni deputati ad accettare pedissequamente le scelte dell’esecutivo, con uno specifico potere di indirizzo volto ad evitare errori e atti contrari all’interesse dei cittadini. In mancanza di ottemperanza, presenterò già in giornata mozione di sfiducia all’assessore Calabrese».


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