“Nel Lazio i comportamenti responsabili saranno veramente importanti perché anche la nostra Regione sarà chiamata a rispettare giustamente le regole della zona rossa. Quindi sarà ancora dura ma sono sicuro che ce la faremo.” Con queste parole il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, in occasione della visita del premier Mario Draghi nell'hub vaccinale di Fiumicino, ha annunciato il lockdown che inizierà lunedì prossimo 15 marzo, anche a Roma e nel Lazio.

Un incredibile salto dalla zona gialla direttamente in zona rossa per la capitale che lascia destabilizzati i romani. Nessun preavviso, nessuna possibilità di organizzarsi o di salutarsi per i bambini che sono entrati a scuola come ogni mattina e sono usciti con tutti i libri nello zaino da riportare a casa e in mano i lavoretti per la festa del papà lasciati a metà. Dopo un anno ci troviamo a rivivere la stessa situazione. E ci si chiede perchè questa mancanza di rispetto, se i dati portavano ad una chiusura lo si sapeva già o se comunque si voleva allineare il Lazio alle altre regioni d’Italia anche, e quindi perché non comunicarlo con un pochino di anticipo per permettere a tutti di organizzarsi passando magari da una zona arancione a rossa come è stato per le altre città d’Italia. Questo il dibattito che si è acceso nelle ultime ore, da parte di proprietari di esercizi commerciali e di famiglie che si trovano di punto in bianco a dover far fronte ad una nuova chiusura che arriva come una doccia fredda sulla capitale.

Purtroppo il Lazio ha un indice Rt a 1.31. Ieri, per il terzo giorno consecutivo, è stata registrata una impennata dei casi Covid a Roma e nel Lazio. Nella Capitale i nuovi positivi erano 841, contro i 751 di mercoledì ed i 688 di martedì. Nel Lazio 1800, il doppio di quelli della settimana scorsa e questo ha portato alla chiusura.

Una chiusura anche lunga perché si protrarrà fino a dopo Pasqua e per le festività pasquali, dal 3 al 5 aprile, le misure previste per la zona rossa si applicheranno su tutto il territorio nazionale.

Per quanto riguarda gli spostamenti, fino al 27 marzo 2021, in area rossa sono consentiti esclusivamente i seguenti spostamenti: per comprovati motivi di lavoro, salute o necessità (anche verso un'altra Regione o Provincia autonoma); il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione; il rientro nelle seconde case ubicate dentro e fuori regione. Fino al 27 marzo 2021, nelle zone rosse, non sono consentiti gli spostamenti verso abitazioni private abitate diverse dalla propria, salvo che siano dovuti a motivi di lavoro, necessità o salute.

Parchi pubblici e aree verdi, invece, restano aperti: saranno chiusi solo per ordinanza della sindaca Virginia Raggi o del presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti. Si deve essere sempre in grado di dimostrare che lo spostamento rientra tra quelli consentiti, anche mediante autodichiarazione che potrà essere resa su moduli prestampati già in dotazione alle forze di polizia statali e alle polizie locali. 

In zona rossa è sempre vietato consumare cibi e bevande all'interno dei ristoranti e delle altre attività di ristorazione (compresi bar, pasticcerie, gelaterie etc.) e nelle loro adiacenze. Dalle 5.00 alle 22.00 è consentita la vendita con asporto di cibi e bevande, come segue: dalle 5.00 alle 18.00, senza restrizioni; dalle 18.00 alle 22.00, è vietata ai soggetti che svolgono come attività prevalente quella di bar senza cucina o commercio al dettaglio di bevande.

La consegna a domicilio è consentita senza limiti di orario, ma deve comunque avvenire nel rispetto delle norme sul confezionamento e sulla consegna dei prodotti. 

Sono sospese le attività di commercio al dettaglio, fatta eccezione per la vendita di generi alimentari e di prima necessità. La vendita dei beni consentiti può avvenire sia negli esercizi "di vicinato" (piccoli negozi) sia nelle medie e grandi strutture di vendita, anche all’interno dei centri commerciali, purché sia consentito l'accesso esclusivamente agli esercizi o alle parti degli esercizi che vendono i beni consentiti.

Restano ferme le chiusure previste per i centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi. Sono chiusi i mercati, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari. Restano aperte le edicole, i tabaccai, le farmacie e le parafarmacie.

Da lunedì 15 Marzo l'Italia sarà così divisa: Trento e Bolzano, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Piemonte, Veneto e Marche in zona rossa; in zona arancione ci saranno invece Abruzzo, Calabria, Liguria, Toscana, Molise, Puglia, Sicilia, Umbria, Valle d'Aosta. Rimane bianca la Sardegna.


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