Se vivi a Roma è impossibile non aver visto il suo nome in qualche angolo della città o su una facciata di un palazzo impossibile da raggiungere. Geco però da tempo ha anche varcato i confini dell’Italia, sembra infatti che abbia ricoperto con il suo nome altre città d’Europa, come per esempio Lisbona.

Il suo obiettivo è proprio questo, portare il suo nome talmente tanto in giro nel mondo da rendere impossibile non notarlo. O meglio dovremmo dire il suo marchio perché il suo nome ad oggi è ancora sconosciuto, anche se la sua identità potrebbe a breve essere svelata. Nella notte tra sabato e domenica infatti gli agenti del Nad, il Nucleo Ambiente e Decoro della Polizia di Roma Capitale, hanno denunciato a piede libero Lorenzo Perris, 28 anni, sospettato di essere proprio il writer più "ricercato" d'Italia e d'Europa, con il nome di Geco.

Al termine di una perquisizione in un appartamento del quartiere San Lorenzo, gli uomini della Polizia locale hanno sequestrato a Perris il computer, il telefono cellulare e altro materiale utile all'indagine che punta a risalire all'identità dell'autore di una lunga serie di "atti vandalici".

Atti vandalici per molti dato che I danni a lui imputabili, in anni di “carriera” sono potenzialmente milionari. Ma per altri è un artista: "Il Diabolik de noantri"

Il blitz dei Nad sarebbe l'ultimo atto di una complessa indagine costellata di querele piovute sul tag Geco, spiccate da realtà territoriali, come l'associazione per Villa Pamphilj, fino ad intere città come Lisbona. Proprio nella capitale portoghese - dove Geco ha vissuto -, un anno fa un'associazione di residenti lo denunciava a causa dell'enorme quantità di graffiti, adesivi e tag a suo nome, sparsi su muri e palazzi. Un'azione legale da cui il writer sarebbe uscito indenne per mancanza di prove, con tanto di associazione costretta a pagare le spese legali.

A Roma è impossibile aver visto le sue “opere”, come la maxi-scritta 'Geco ti mette le ali” in via Magna Grecia. Un pezzo di almeno 50 metri comparso sulla sommità delle mura del mercato Metronio, progettato dall'ingegnere Riccardo Morandi (lo stesso del ponte di Genova), dove il writer ha anche "battezzato" l'ingresso principale con lettere ancora più grandi. Per non parlare della torre serbatoio di Angiolo Mazzoni della stazione Termini su cui Geco ha impresso a un'altezza vertiginosa il suo nome.

Una firma odiata e divenuta leggenda allo stesso tempo; un writer ricercato in egual modo dalle forze dell'ordine quanto dai suoi fan. C'è chi lo chiama 'l'imprendibile Diabolik de noantri', c'è chi, commentando le sue foto, scrive che "Geco sta facendo la storia del writing romano".

La parola ora sta agli inquirenti che indagano sulla vera identità del writer.


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