Mirante 6: Per la sorpresa di molti, al posto di un Pau Lopez che, al momento, non dà garanzie viene schierato l'estremo difensore classe 83'. Antonio Mirante si dimostra ancora una volta un portiere affidabile. Qualche imprecisione di troppo con i piedi. Mancini 6: Il centrale ex Atalanta si pone al comando della difesa. Attento, pulito, sicuro di sé. Una colonna su cui costruire la difesa del presente e del futuro giallorosso. Cristante 5,5: Difficile valutare la prestazione di un ragazzo arrivato per fare la mezz'ora d'inserimento e ritrovatosi, dopo due stagione, al centro della difesa. Sembra aver perso lo smalto e la consapevolezza dei tempi migliori, nonostante abbia solo 24 anni. Sembra inverosimile vederlo con la fascia di capitano al braccio. Ibañez 6: Il brasiliano si adegua all'andamento collettivo. Attitudine giustificabile, considerando l'anagrafe e la ridotta esperienza del calciatore. Impreciso con i piedi. Karsdorp 5,5: L'olandese torna ad indossare la casacca giallorosso ad un anno di distanza dall'ultima volta. Alla grande costanza con cui scende sulla destra, abbina suo malgrado una notevole imprecisione nei cross e un'altrettanto ingiustificata mancanza di intraprendenza. Spesso si rifugia sul compagno più vicino, senza prendere i rischi che competono ad un uomo di fascia. Si impegna con successo, e anche stavolta in maniera egualmente inattesa, nella fase difensiva, rendendosi protagonista d'un paio di chiusure di livello. Spinazzola 7,5: L'esterno di Foligno è, almeno nel primo tempo, una furia. Si prende la fascia sinistra e crea i maggiori pericoli occorsi alla formazione scaligera, mettendo spesso i compagni in condizione di segnare. Nel secondo tempo sfiora un eurogol con un destro al volo da fuori area, che si spegne sulla traversa. Diawara 5: Forse il più opaco. Il guineano sbaglia tanto, troppo e inaspettatamente. Crea spesso scompiglio in mezzo al campo, alzando campanili o palle a mezz'aria destinate al caos. Calcia un paio di volte verso la porta: da dimenticare. Veretout 6: Fa' il compitino. Il francese, si sa, deve poter contare sul suo proprio strapotere fisico. Un'attitudine che la condizione atletica attuale generale non può concedergli. Pellegrini 6: Nel primo tempo si muove bene e in armonia con i compagni di reparto. Impegna poi Silvestri con un buon destro dal limite ma modella il proprio andamento su quello degli altri. Cede il passo. Non basta. Non quando si ha al braccio l'onere di quella fascia. Pedro 6,5: Si spegne col passare dei minuti, vittima di una condizione fisica prevedibilmente ancora da limare. È il più propositivo, ma anche il più impreciso e spreca almeno due occasioni colossali. Mikhitaryan 5,5: Il provvisorio adattamento al centro dell'attacco non sortisce gli effetti auspicati. L'armeno fatica tanto a livello fisici, soffrendo la presenza strutturale dei difensori gialloblù, quanto a livello tattico, non riuscendo a trovare spazi insidiosi tra le linee. Pecca in quanto a freddezza. Kluivert 5,5: Ha l'occasione di dare la scossa. Si ritrova appena entrato, un grande varco in direzione della porta avversaria, nel quale mostrare tutte le sue doti. Spreca. Un giocatore così giovane, subentrato e dunque fresco, dovrebbe forse essere in grado di divorarsi quello spazio verde apertoglisi dinnanzi. Fonseca 6: Il tecnico portoghese attende certezze. Attende il suo Smalling. Attende il suo centravanti titolare. Impossibile dare un giudizio, ad oggi, sul suo operato. Il Verona era, del resto, un avversario in seria difficoltà, numerica oltre che fisica, e tuttavia avente l'intrinseca e forte identità di gioco.

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