[contact-form][contact-field label="Nome" type="name" required="true" /][contact-field label="Email" type="email" required="true" /][contact-field label="Sito web" type="url" /][contact-field label="Messaggio" type="textarea" /][/contact-form] Il coronavirus ferma tutto. Anche il mondo dello sport. In particolare si sente la mancanza del calcio, uno sport che è il compagno degli italiani da sempre, uno di famiglia. Un’assenza quindi evidente nella nostra società che da sempre ha creato comunità intorno a questo sport. Ne abbiamo parlato al “Buongiorno di Centro Suono Sport” 101.5, condotto da Roberta Pedrelli, Claudio Capuano e Sandro Bersani, con Gianni Dragoni, giornalista del “Sole 24 ore”.  Per il dottor Dragoni la  Ripercussione sarà pesante: “Ormai di fronte la gravità di ciò che avviene e al cambiamento della nostra vita perché ormai è tutto fermo, bloccato, non ci si muove, l’impatto è pesante anche sullo sport” e le conseguenze sono imprevedibili. “Si parla anche di rinvii importanti a livello internazionale come i Campionati Europei e le Olimpiadi. Ovviamente, una scelta fatta per la salute degli atleti” e per arginare il più possibile la pandemia.  “Ovviamente, anche dal lato economico si risentirà di questo fermo o rallentamento. E ciò vale anche per il mondo del calcio”.   La UEFA e molte leghe hanno atteso più del dovuto per fermarsi proprio per motivi economici.  Gianni Dragoni ha pubblicato qualche giorno fa un articolo sul “Sole 24 ore” sul bilancio giallorosso e ci si interroga allora sulle sorti economiche della Roma qualora il campionato non riprenda e tutto si interrompa fino a data indefinita. Ricordiamo, infatti che casa Roma ha una situazione di bilancio debitoria, quale sarà allora il suo scenario?  “Ipotizzando che questa stagione sportiva e quindi economica, che termina ufficialmente il 30 giugno, non dovesse avere più partite sia in campionato che per le competizioni europee, la situazione sarebbe pensante per le società di calcio, anche per quelle più in salute. In particolare, la Roma è quella che avrà il contraccolpo più pesante avendo un bilancio con una forte pressione di costi e i ricavi inferiori ai costi stessi. C’è stata una perdita elevata nel primo semestre e nel secondo semestre, a fronte di questo scenario, i costi, tra cui lo stipendio dei giocatori che necessariamente dovrà essere pagato non esistendo una cassa integrazione, resteranno elevati, mentre i ricavi, sopratutto quelli provenienti dagli sponsor potrebbero non esserci più, potendosi questi ultimi ritirarsi a causa dello stop dei match. Un evento paragonabile a una retrocessione in serie B in cui ricavi crollano ma, mantenendo gli stessi giocatori, i costi restano uguali. Uno scenario apocalittico”.  A questi problemi, si aggiunge per la Roma il fatto di essere in una situazione di stallo per la cessione della società, che probabilmente è dovuto a questa situazione. Si è parlato di un ingresso di Friedkin come socio di minoranza, una situazione diversa quindi da quella che doveva essere prima della crisi.  Per Dragoni il punto è “capire ciò che Friedkin realmente ha intenzione di fare non avendo egli stesso mai rilasciato dichiarazioni ufficiali. Ciò che mi preoccupa è che si parli di un suo ingresso come socio di minoranza per poi arrivare a dare la notizia che la cessione non ci sarà. La trattativa, in realtà, si era un po’ allentata anche prima di questa pandemia. C’era già una distanza tra le parti da fine gennaio che si è ampliata con questo stop. In questa situazione di incertezza, qualunque investitore potrebbe avere dei dubbi. Sicuramente, questo stop per l’economia e per lo sport è temporaneo quindi ci si potrà rimettere in marcia nel giro di pochi mesi, anche se non credo che il 3 aprile sia una data plausibile, ma occorrerà più tempo. Quindi, se questa stagione sarà compromessa del tutto, la trattativa potrà essere ripresa tra qualche mese se l’investitore è realmente interessato. Chiaramente nel frattempo La società attuale ha costi da coprire”. 

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