Sarebbe facile, magari giusto, all'indomani di una pesantissima sconfitta come quella di ieri, scagliarsi contro la Roma nella sua totalità. Forse però questo è il momento di fare un passo indietro e cercare, piuttosto che accontentarsi di una frivola arrabbiatura, di individuare razionalmente il fulcro delle problematiche che riguardano questa squadra. E dunque a mente fredda, riflettendo lucidamente, viene da pensare come la causa delle defezioni di ieri (e così di quelle di Reggio Emilia), non possa essere asserita, quasi ridotta, ad errori puramente tecnico-tattici ma debba necessariamente essere ricondotta a un qualcosa di più profondo. La grave mancanza di un'identità di gioco, l'estrema difficoltà nel creare pericoli, il malposizionamento e l'inefficienza dei terzini e della linea mediana: difficoltà queste, che non possono piombare d'improvviso, se non che derivano in realtà dall'aspetto mentale e dall'incapacità di saper reagire nei momenti critici, tipico delle piccole squadre, quelle che non vincono mai, tipico della Roma. Impensabile ricondurre le ultime sconfitte a conseguenza del difetto di Nicolò Zaniolo e Lorenzo Pellegrini; certo si sta parlando di giocatori che avrebbero senza dubbio innalzato la cifra tecnica e della personalità, ma proprio per questo in loro assenza ci si sarebbe potuti aspettare una carenza di qualità e non una totale penuria di idee e azioni da gol. Impensabile addossare a Fonseca tutte le colpe della debacle fisica e psicologica che sta travolgendo la squadra capitolina, perché un tecnico, per quanto bravo, non può incidere su quella che è l'identità e l'essenza stessa dei suoi calciatori. Insomma la verità è che non esiste soluzione ai problemi di personalità. La mentalità vincente, non è un qualcosa che possa essere insegnato ad un atleta nel corso del tempo, non è una tecnica da coltivare: è un'indole, una vocazione, un talento che si ha dentro fin dal principio e che, purtroppo, scarseggia dalle parti di Trigoria. A questo punto è forse lecito attendersi che proprio dalle parti di Trigoria si inizi a lavorare per portare nella capitale, attraverso calciatori di elevata caratura e spessore, questa mentalità di cui si ha tanto bisogno: tutto il resto è noia.

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