Torna a vincere la squadra di Paulo Fonseca, che si afferma per 3-1 allo stadio Olimpico contro una Spal in netta difficoltà. Ferraresi che vedono sempre più in bilico tanto il futuro del loro tecnico Leonardo Semplici, quanto la loro posizione in classifica. Giallorossi che passani in svantaggio, con il rigore trasformato da Petagna, nel finale di un primo tempo che li aveva visti in costante controllo del gioco, senza però riuscire ad essere incisivi negli ultimi metri.
La seconda frazione di gioco si apre con il gol del pareggio, firmato Lorenzo Pellegrini, e vede la squadra capitolina in totale dominio per tutti i 45 minuti. Gli uomini di Fonseca trovano il gol del 2-1 con un rigore del "solito" Diego Perotti, vero e proprio cecchino dagli undici metri, e chiudono il match nel finale con il 3-1 targato Mkhitaryan.

Le pagelle di Domenico Delli Muti

Pau Lopez 6,5: Chiamato in causa sporadicamente. Si fa trovare pronto nel primo tempo su un'incursione di Petagna dalla sinistra (forse l'unico pericolo creato dai ferraresi). Preciso nella prima impostazione del gioco.

Kolarov 6: Causa il calcio di rigore commettendo un fallo decisamente evitabile e inaccettabile per un giocatore del suo calibro. Si riscatta però con un intervento da manuale al 77' che nega la gioia del secondo gol a Petagna.

Cetin 5,5: Ancora troppo timido. Nella costruzione del gioco si assume poche responsabilità e in una giornata in cui gli avversari si propongono in avanti con poca efficacia e frequenza, riesce comunque a rimediare un cartellino giallo dopo aver commesso un ingenuità al limite dell'area.

Fazio 6: Guida con sicurezza la linea difensiva in un match di difficoltà assolutamente abbordabile per un calciatore della sua esperienza.

Florenzi 6,5: Buona prestazione, coronata nel finale dall'assist servito a Mkhitaryan per la rete del 3-1. Spinge con continuità, creando spesso la superiorità numerica sulla fascia destra e mettendo in grande difficoltà la retroguardia spallina.

Diawara 7: Senza dubbio uno dei candidati al premio di migliore in campo. Giocatore in costante crescita e sempre più importante per questa Roma. È nuovamente protagonista con una gara di livello, che abbina un'ottima fase di interdizione ad una grande velocità di pensiero nel costruire il gioco.

Veretout 6,5: Mette a disposizione la solita intensità risultando incomparabile, almeno a livello fisico, con i centrocampisti avversari. Ripulisce tanti palloni sporchi e li smista poi ordinatamente. Prestazione nella norma per quelli che sono ormai i suoi standard.

Zaniolo 6: È spesso chiamato in causa dai compagni e offre una prova quantitativamente continua all'interno dei 90 minuti, risultando però spesso troppo impreciso sotto porta e nell'ultimo passaggio.

Pellegrini 6,5: Firma la rete del pareggio, con una conclusione da fuori area aiutata da una sostanziale deviazione che inganna Berisha, e a seguito della quale inizia "un'altra partita" rispetto a quella disputata fino a quel momento. Dopo il gol il numero 7 entra, infatti, molto di più nel vivo della manovra, mettendo a disposizione tutta la qualità tecnica che lo caratterizza.

Perotti 7,5: "El monito" è il migliore in campo. Oltre a segnare il rigore del 2-1 (l'argentino è ormai una sentenza dal dischetto), gioca da regista, abbassandosi spesso sulla linea mediana per iniziare l'azione, senza tuttavia perdere lucidità nelle zone "calde" del campo. Fonseca lo sostituisce a pochi minuti dal termine tributandogli una vera e propria standing ovation. (dal 80'st Mkhitaryan 6,5: Mattatore della gara. Gli sono sufficienti pochi minuti per insaccare, da pochi metri, il sigillo della vittoria giallorossa.)

Dzeko 6,5: "Gli manca soltanto il gol", è forse la frase che più abbiamo sentito riferire al Cigno di Sarajevo in questi anni di Roma: nel bene e nel male, questo è Edin Dzeko. Oggi il bosniaco ha messo a referto la presenza numero 200 con questa maglia, la più vestita in carriera dal fuoriclasse ex City e Wolfsburg, e forse la più amata. (Dall'88' st Nikola Kalinic sv).

Fonseca 6,5: Dopo il deludente pareggio di giovedì con il Wolfsberg, e conseguente "tirata di orecchie" del tecnico portoghese ai suoi giocatori per l'approccio al match con gli austriaci, la squadra recepisce il messaggio e torna alla vittoria, se pur contro un avversario decisamente modesto.


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