La Roma scende in campo allo stadio Tardini di Parma. 12a giornata di Serie A, a chiusura di un ciclo di partite composto da sette partite in 21 giorni. Settima partita con gli uomini contati senza possibilità di fare cambi o dare riposo a giocatori come Edin Dzeko, il quale ha evidentemente bisogno di tirare il fiato.

Unico cambio è quello di Spinazzola, che aveva raggiunto la squadra direttamente a Parma: la sua partita dura 26' prima di arrendersi al solito fastidio muscolare.
Entra Santon. Scelta tecnica? Così l'ha definita Fonseca dopo Roma-Milan. Ad oggi la definizione sembra quantomeno fantasiosa: la squadra è in evidente debito di ossigeno, costretta a giocare sempre con gli stessi, e lasciare in panchina un giocatore come Florenzi non è più giustificabile come una semplice scelta tecnica, in quanto un giocatore polivalente come lui potrebbe adattarsi a più ruoli, offrendo la possibilità di dare riposo a qualcuno, e sicuramente non può far peggio di questo Santon.

Dopo un altro primo tempo concesso agli avversari, nel quale la Roma totalizza un tiro in porta, in molti si son chiesti se stessero vedendo la replica della partita di Genova contro la Samp. Unico sospiro si sollievo, l'uscita dal campo di un pericolosissimo Gervinho.

Il secondo tempo Fonseca suona la carica e la squadra riesce ad essere pericolosa, chiudendo il Parma nella sua metà campo. Ancora suona il palo colpito da Kolarov su punizione.
E' nel momento migliore della Roma che arriva il gol del Parma.

Da lì in poi una partita scritta. Una Roma stanca che non riesce ad essere incisiva e a trovare spazi, contro un Parma compatto e rintanato nella sua area, capace di contenere e ripartire. Nel recupero su un pallone vagante gestito male dalla retroguardia giallorossa, arriva anche il gol del raddoppio che condanna la Roma. 2-0 per i padroni di casa.

A poco sono serviti gli innesti di Under e Diawara nel corso dei secondi 45 minuti. Il primo evidentemente indietro di condizione e privo di "spunto". Il secondo molle e colpevole nella palla persa che propizierà il secondo gol del Parma.

Sette partite in 21 giorni. 2 pareggi, 3 vittorie e 2 sconfitte, esattamente in quest'ordine. Una squadra che dalle difficoltà era riuscita a fare gruppo e risorgere, riuscendo a fare 3 vittore consecutive contro Milan, Udinese e Napoli. Una squadra però troppo "corta", con pochi giocatori utilizzati nel mini-ciclo di partite, che negli ultimi 180' sono sembrati troppo stanchi per offrire prestazioni di livello. Sia la partita contro il Borussia che quella di Parma sono state perse sul il piano fisico, contro due squadre in salute che hanno saputo sfruttare il vantaggio nei secondi tempi.

Ora ci sarà la pausa. La speranza è che tanti giocatori possano ritrovare energie fisiche e mentali, con l'auspicio di ritrovare qualche giocatore proveniente dall'affollata infermeria di Trigoria. Anche perchè con le ultime due partite, la Roma è scivolata da terza a quinta in campionato e deve andarsi a giocare la qualificazione in Europa League, in un girone folle che non offre più partite "semplici"... come se una partita potesse mai esserlo.

Alessandro Ferro


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